L’ipnosi da parto arriva negli ospedali italiani

Roberta Camisasca A cura di Roberta Camisasca Pubblicato il 23/09/2019 Aggiornato il 23/09/2019

L’ipnosi da parto è una pratica riconosciuta e sicura che comincia a essere proposta dalle ostetriche durante i corsi preparto. Per ora all’ospedale Mauriziano di Torino ma presto anche in altre strutture

L’ipnosi da parto arriva negli ospedali italiani

È salita all’onore delle cronache dopo gli ultimi parti della Casa reale inglese, perché pare che Kate e Meghan apprezzino molto questo approccio dolce. L’ipnosi da parto arriva all’Ospedale Mauriziano di Torino: dall’autunno 2019 alcune ostetriche offriranno, nell’ambito dei corsi di accompagnamento al parto, la possibilità di apprendere la tecnica dell’autoipnosi per il controllo del dolore nel travaglio. Si tratta di una metodica basata su respiro e rilassamento, che dà autocontrollo, riduce il dolore e può dimezzare la durata del travaglio rispetto alla media. A beneficiarne non è solo la partoriente, ma anche il nascituro.

Rilassamento totale

Studi rivelano che l’ipnosi da parto induce un rilassamento che porta un maggiore afflusso di sangue alla placenta e aumenta l’ossigenazione fetale. L’ipnoterapista può essere presente durante il parto per guidare la donna, oppure si può procedere da sole se si è state precedentemente istruite.

Meno dolore percepito

Diversi studi riportano che donne addestrate alla pratica dell’autoipnosi provano meno dolore durante il travaglio e il parto. Ciò riduce la somministrazione di sedativi e analgesici, la frequenza di analgesie epidurali e la stimolazione del parto con l’ossitocina. Dimostrata sia la capacità di ridurre il dolore percepito, sia di abbreviare i tempi del travaglio. La tecnica non ha effetti collaterali né per la mamma né per il bambino. La donna è sempre sveglia e pronta a collaborare.

Benessere per tutti

L’ipnosi da parto ha tanti vantaggi: aiuta a vivere in modo più sereno il momento del parto e a cominciare a instaurare subito un legame con il bebè, ma può anche essere un’occasione per cominciare a lavorare sul benessere del nuovo nucleo familiare.

 

DA SAPERE

INFORMARSI IN ANTICIPO

È bene informarsi prima se si desidera sperimentare questa pratica durante il parto: non tutta la popolazione, infatti, è ipnotizzabile. Circa il 60% risponde in modo positivo, il 20% può raggiungere uno stato ipnotico così profondo da poter subire addirittura un intervento senza anestesia, mentre il restante 20% non è recettivo.

Fonti / Bibliografia

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