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Lo smog è un nemico ormai accertato della salute dell’organismo. Innumerevoli studi ne hanno confermato il ruolo negativo su diversi apparati e funzioni. Negli ultimi anni, è emerso con un’evidenza sempre maggiore che ha un’azione dannosa anche e soprattutto durante la vita prenatale. Proprio l’esposizione all’aria inquinata durante i nove mesi di gestazione, e soprattutto nel terzo trimestre, sembra avere una responsabilità nella comparsa dell’autismo. Lo dice anche una ricerca condotta da un team di studiosi americani, dell’Harvard School of Public Health, pubblicata sulla rivista Environmental Health Perspectives.
Uno studio su quasi 120 mila donne
Lo studio ha riguardato 117 mila donne in gravidanza. Gli autori hanno analizzato, per tutto l’arco dei nove mesi, il loro livello di esposizione al PM 2.5. Si tratta di particelle microscopiche, con un diametro inferiore a 2,5 µm, costituite da fumo, polvere e minuscole gocce di sostanze liquide. Il PM 2.5 è uno dei componenti più pericolosi dell’inquinamento atmosferico perché è in grado di arrivare in profondità nell’apparato respiratorio, ma anche in quello circolatorio e cardiovascolare. Una volta nati i bambini delle volontarie arruolate, gli studiosi li hanno monitorati per qualche anno per valutare le loro condizioni di salute. Lo scopo era capire se l’esposizione prenatale allo smog si possa correlare alla comparsa di alcune patologie, in particolare di autismo.
Il periodo più a rischio è il terzo trimestre
Esaminando tutti i dati raccolti, gli esperti hanno scoperto che i bimbi nati da donne che, durante la gravidanza, sono state esposte a concentrazioni elevate di smog presentavano una probabilità maggiore di essere affetti da autismo. In particolare, si è visto che il rischio più grande lo correvano i piccoli esposti a inquinamento atmosferico nell’ultimo trimestre di gestazione. “I nostri dati supportano ulteriormente l’ipotesi che l’esposizione materna all’inquinamento atmosferico contribuisce al rischio di disturbi dello spettro autistico” hanno spiegato gli autori. Per questo nel terzo trimestre, se si vive in città inquinate, sarebbe meglio cercare di andare via i fine settimana in posti meno inquinati o di andare nei parchi cittadini e comunque evitare di uscire nelle strade più trafficate e negli orari di punta. Da evitare assolutamente poi di aprire le finestre di casa al mattino presto, quando il traffico è elevato.
Una scoperta che non stupisce
Del resto, questa ipotesi era stata già avanzata da altri studi. Infatti, diverse ricerche realizzate negli ultimi anni hanno dimostrato che l’autismo è una malattia con una componente genetica, su cui possono giocare un ruolo importante anche le sostanze tossiche presenti nell’aria, soprattutto se l’esposizione avviene durante i nove mesi di attesa e i primi anni di vita.