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La maggior parte delle donne, quando scopre di aspettare un bambino, vorrebbe subito sapere se sta bene e se la gravidanza procede nel migliore dei modi. Affrettarsi, però, non è necessario. Anzi, è addirittura sconsigliato. Per la prima ecografia l’ideale è aspettare dopo le 10 settimana. Lo suggeriscono le nuove linee guida del Royal College of Obstetricians and Gynaecologists, l’associazione inglese che si prefigge di promuovere la salute della donna.
È un esame fondamentale
L’ecografia è uno degli esami principe della gravidanza. Infatti, permette di fare una datazione abbastanza precisa del concepimento e quindi anche del parto, di verificare che la gravidanza prosegua nella norma, di controllare che il bebè sia in salute e non sia affetto da determinate patologie. Ecco perché il Servizio sanitario nazionale offre gratuitamente a tutte le gestanti tre ecografie: quelle sufficienti a ginecologi e ostetrici per capire se non ci sono problemi. La prima ecografia andrebbe effettuata entro la fine del primo trimestre.
Prima può comportare dei rischi
Secondo i medici britannici, però, è importante non affrettare i tempi. Alcune strutture e alcuni medici effettuano la prima ecografia già a partire dalle sei settimane di gestazione. Invece, sarebbe meglio aspettare le 10 settimane. Infatti, essere troppo precoci potrebbe mettere in pericolo il bimbo. Il leggero riscaldamento termico prodotto dagli ultrasuoni, per eempio, potrebbe danneggiare lo sviluppo del feto, anche se non si sa esattamente in che modo. Dopo la formazione della placenta, verso la fine del terzo mese, invece, non ci sarebbe più alcun rischio: la placenta stessa, infatti, fungerebbe da barriera. Per questo, in mancanza di ragioni mediche o di altro tipo ben precise, l’ideale sarebbe procedere con calma.
In Italia non esiste un protocollo unico
In Italia, non esiste un protocollo condiviso. Ogni regione prevede limiti diversi: in alcuni casi, la prima ecografia può essere effettuata a partire dall’ottava settimana, in altri dalla decima. In linea di massima, comunque, va sempre fatta entro la fine della tredicesima settimana.
Meglio non esagerare
Gli studiosi hanno, poi, concluso ribadendo l’importanza dell’ecografia fetale per individuare possibili problemi per mamma e bambino e sottolineando che si tratta di un esame sicuro e affidabile. “Tuttavia, l’ecografia viene sempre più utilizzata senza evidente giustificazione medica, e dobbiamo essere consapevoli della possibilità di sottili effetti negativi a lungo termine, soprattutto nelle prime settimane di gestazione, quando l’embrione è potenzialmente più vulnerabile” hanno aggiunto.