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Le future mamme che durante il primo trimestre di gravidanza manifestano problemi di ipertiroidismo (tiroide che secerne troppi ormoni in quantità eccessiva) devono fare attenzione all’assunzione di alcuni medicinali: secondo uno studio pubblicato su Annals of Internal Medicine da un gruppo d ricercatori dell’università coreana Sungkyunkwan, infatti, due farmaci in particolare per la cura dell’ ipertiroidismo in gravidanza sembrano aumentare il rischio che il bimbo sviluppi difetti alla nascita.
Difetti congeniti
Per giungere a questi risultati gli studiosi hanno esaminato e incrociato i dati di oltre 2,8 milioni di gravidanze e di bambini nati vivi da 2,2 milioni, riscontrando che le probabilità di dare alla luce bambini con malformazioni congenite sembrano aumentare in particolare con i medicinali a base di metimazolo o di metimazolo combinato con il propiltiouracile. Dai dati è emerso che tra i 12.891 casi di nascituri esposti nel primo trimestre a medicinali per l’ ipertiroidismo in gravidanza si è ravvisato un aumento del rischio di malformazioni congenite del 31% per il metimazolo e del 16% per la combinazione di quest’ultimo con il propiltiouracile.
I farmaci antitiroidei
I farmaci usati nel trattamento dell’ipertiroidismo sono detti “antitiroidei” per la loro capacità di inibire l’attività della tiroide. I farmaci più usati a questo scopo sono i tioureilenici che comprendono i derivati imidazolici (carbimazolo e metimazolo), i tiouracili (benzil-, iodo-, metil, propiltiouracile e uracile) e le tibenzazoline.
Metimazolo e propiltiouracile
Il metimazolo viene utilizzato nel trattamento dell’ipertiroidismo anche in vista di un intervento chirurgico per la tiroide iperattiva. Tra i possibili effetti avversi ci sono alterazioni del gusto, capogiri, sonnolenza, mal di testa, dolori articolari e muscolari, nausea, intorpidimenti, vomito. Il propiltiouracile può causare problemi al fegato, al sangue o al midollo osseo.