Esami prenatali in gravidanza: è boom di quelli non invasivi

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 22/03/2017 Aggiornato il 22/03/2017

Con un semplice prelievo di sangue è possibile conoscere la percentuale di rischio di alcune patologie cromosomiche. Ecco perché gli esami prenatali in gravidanza sono sempre più richiesti

Esami prenatali in gravidanza: è boom di quelli non invasivi

Gli esami prenatali in gravidanza non invasivi sono sempre più richiesti in Italia. Negli ultimi anni la richiesta di Nipt (Non invasive prenatal testing) è aumentata, in parte perché si è spostata in avanti l’età media della maternità (si fanno figli sempre più tardi e l’aumento dell’età materna è correlato con un aumento del rischio che il feto sia affetto da anomalie dei cromosomi), in parte perché questi esami sono semplici da eseguire e non invasivi, al contrario di metodiche come l’amniocentesi che implicano una percentuale, anche se bassa, di rischio aborto.

Cifre da capogiro

Negli Stati Uniti il mercato ha raggiunto i 613 milioni di dollari nel 2015 e, secondo le stime, supererà i 2 miliardi di dollari tra 6 anni, per arrivare a 5,5 miliardi entro il 2025. E anche in Italia gli esami prenatali in gravidanza non invasivi sono sempre più richiesti.

Test sul Dna

Il test si basa sull’analisi (effettuata grazie a moderne tecniche di sequenziamento) di piccole porzioni di Dna fetale che circolano nel sangue materno a partire dalla quinta settimana di gestazione. Si esegue con un normale prelievo di sangue materno nel primo trimestre, in genere dalla decima settimana, e non comporta rischi né per la madre né per il bebè.

Non solo sindrome di Down

Serve a individuare le più frequenti anomalie cromosomiche del feto (in assenza di genitori a rischio): la trisomia del cromosoma 21, che comporta la sindrome di Down, quella 18, quella del 13 e quelle dei cromosomi sessuali. Non è un test diagnostico, ma di screening, cioè di valutazione del rischio: individua le donne con un un’alta probabilità di avere un bimbo con quelle patologie. La ricerca più ampia svolta sino a oggi per confermare l’efficacia di queste metodiche è stata condotta sul G-test, un test totalmente made in Italy, che ha dimostrato un’elevata accuratezza in più di 146.000 esami, sia nelle gravidanze a rischio, sia in quelle non a rischio. Lo stesso test è stato riprodotto per più di un milione di persone.

Conferme con gli esami diagnostici

Oggi, grazie agli studi condotti dalla Bioscience Genomics, spin off dell’Università di Roma Tor Vergata, è possibile con il G-test fare lo screening per svariate anomalie genetiche legate prevalentemente a patologie rare. Nel caso in cui dia un risultato positivo, il protocollo prevede che l’esame sia confermato da un test invasivo come amniocentesi o villocentesi

 

 

 
 
 

da sapere!

Un risultato positivo del test non indica una diagnosi, va confermato con un esame diagnostico con prelievo invasivo. Un risultato negativo non dà la certezza di assenza della patologia.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Streptococco: dare l’antibiotico “solo” per sei giorni favorisce le ricadute?

24/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

In caso di infezioni batteriche, la tendenza attuale è di ridurre la durata della terapia con antibiotico sia perché si rivela ugualmente efficace sia in quanto un trattamento breve diminuisce il fenomento dell'antibiotico-resistenza, che rappresenta una grave minaccia per la salute di tutti.   »

Beta-hCG: il loro valore data la gravidanza?

24/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

La datazione della gravidanza si effettua in prima battuta partendo dalla data di inizio dell'ultima mestruazione, successivamente in base a quanto rileva l'ecografia e non considerando il valore delle beta-hCG.  »

Acido folico: l’assunzione di due compresse lo stesso giorno può causare danno?

24/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

L'assunzione occasionale di una seconda compressa di acido folico nell'arco di 24 ore non provoca alcun danno alla gravidanza e non rende opportuno saltare l'assunzione il giorno successivo.   »

Fai la tua domanda agli specialisti