Disturbi primo trimestre gravidanza, sintomi e consigli

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 29/04/2025 Aggiornato il 29/04/2025

Non sempre sono facili da interpretare, perché è possibile confonderli con i malesseri premestruali.

Disturbi gravidanza primo trimestre

I disturbi del primo trimestre di gravidanza sono piuttosto generici e può succedere che la donna li confonda con i sintomi del successivo flusso mestruale. Possono infatti comparire tensione mammaria, crampi al basso ventre, lievi perdite di sangue.

In seguito, poiché la mestruazione non si manifesta, è importante ricordare che questi malesseri sono proprio tipici di questa fase iniziale della gestazione, segno che il corpo si sia adattando alla nuova condizione. Ecco quali sono i più comuni disturbi del primo trimestre di gravidanza.

Tensione mammaria

La sensazione di avere il seno gonfio e dolorante fa parte dei disturbi del primo trimestre di gravidanza. È però anche un sintomo frequente della sindrome premestruale, una condizione della quale soffrono molte donne prima del flusso. In entrambi i casi, il responsabile è un ormone, il progesterone.

Questo viene prodotto dall’organismo in quantità elevate dopo l’ovulazione, ossia dopo il periodo fertile. Il progesterone è anche l’ormone che assicura l’attecchimento dell’embrione sulla parete interna dell’utero ed è quindi particolarmente elevato subito dopo la fecondazione. La differenza principale è che, con l’arrivo del ciclo, il progesterone cala e quindi il gonfiore e la sensazione dolorosa scompaiono. In gravidanza, invece, il seno continua a essere piuttosto dolente, con capezzoli sensibili e aumenta di dimensioni per prepararsi alla produzione di latte.

Crampi al basso ventre

Tra i disturbi del primo trimestre di gravidanza ci sono anche dolori di tipo crampiforme che si localizzano al basso ventre: anche questi possono indurre la donna a pensare all’arrivo del ciclo mestruale, perché sono molto simili.

Si tratta in realtà di ragioni diverse. Il dolore delle mestruazioni è causato dalle contrazioni della muscolatura dell’utero che cerca di espellere l’endometrio ispessito e ricco di vasi sanguigni, come avviene quando non ha inizio la gravidanza. Nel caso della gravidanza, l’utero va incontro a modificazioni per adattarsi ad accogliere l’embrione ed è per questo motivo che si parla anche di “crampi da impianto”. Questo si traduce in una sensazione dolorosa che è destinata ad alleviarsi con il procedere della gravidanza.

Perdite di colore rosa

Alcune donne tra i primi disturbi della gravidanza notano piccole perdite di colore rosa, più o meno intenso. Questo sintomo, unitamente ai crampi al basso ventre e al dolore e gonfiore mammario, possono far pensare all’arrivo del flusso mestruale, soprattutto se non è stato eseguito il test di gravidanza e quindi la donna è ancora nel dubbio di essere incinta.

Si tratta delle cosiddette perdite da impianto e sono dovute all’insediamento dell’embrione sulla parete dell’endometrio. L’embrione che si annida all’interno dell’utero provoca la rottura di alcuni capillari sanguigni. Le perdite da impianto sono di modesta entità e durano tra i due e i sette giorni, quindi scompaiono. Non sono il segnale di un possibile aborto spontaneo. Attenzione invece se le perdite sono di colore rosso, abbondanti e sono accompagnate da dolore intenso al basso ventre: in questo caso è bene recarsi subito in ospedale avvertendo il proprio ginecologo.

Perdite vaginali chiare

Anche le perdite di colore chiaro, biancastre, o decisamente trasparenti fanno parte dei disturbi del primo trimestre di gravidanza. Si tratta di leucorrea gravidica, una manifestazione dovuta all’aumento degli ormoni estrogeni nell’organismo della gestante.

Sono proprio gli estrogeni ad aumentare la quantità di muco prodotto dai tessuti genitali della donna, anche con un effetto protettivo: infatti le perdite biancastre hanno l’effetto di contrastare la possibile risalita, in vagina e poi in utero, di microrganismi che potrebbero causare infezioni capaci di danneggiare il feto.

La leucorrea gravidica è quindi una manifestazione del tutto normale, a patto che non sia accompagnata da bruciore e prurito e che le perdite non assumano una colorazione giallastra o verdastra. In questo caso potrebbe esserci un’infezione dovuta a Candida albicans oppure a Gardnerella, da trattare con farmaci specifici prescritti dal ginecologo.

Alterazione del gusto e dell’olfatto

A molte donne succede di avvertire una modificazione del gusto e dell’olfatto nei primi periodi della gravidanza, al punto di non apprezzare più fragranze o sapori che pure prima erano apprezzate, o addirittura di provare una vera e propria repulsione.

Se ad essere alterato è l’olfatto si parla di iperosmia gravidica, mentre se si avverte fastidio al gusto si tratta di disgeusia. La donna che ne è soggetta prova avversione verso aromi come quello del caffè, dei detergenti per la casa, per cibi dall’odore forte come per esempio il pesce. Questi fastidi sono dovuto all’aumento, nell’organismo della gestante, di gonadotropina corionica umana o betaHcg, una sostanza che contribuisce al buon proseguimento della gravidanza e alla crescita dell’embrione.

Nausea e vomito

Come nel caso dell’alterazione di gusto e olfatto, anche la nausea in gravidanza è dovuta agli alti livelli di la betaHcg, l’ormone della gravidanza, oltre che delle oscillazioni di estrogeni e del progesterone. Nausea e vomito in gravidanza iniziano a comparire attorno alla terza settimana e raggiungono il culmine dell’intensità attorno alla nona settimana circa, quindi tendono a scomparire e a non presentarsi più dalla fine del primo trimestre.

La nausea e il vomito in gravidanza compaiono soprattutto nelle ore mattutine e si alleviano verso sera. Solitamente sono disturbi lievi, che non impediscono alla donna di alimentarsi normalmente. In alcuni casi, però, si verifica la cosiddetta iperemesi gravidica, caratterizzata da vomito frequente e una nausea così intensa da impedire di alimentarsi e spesso anche di assumere liquidi. In questi casi, i trucchi tradizionali per alleviare la nausea (come preferite cibi secchi e salati) non sono sufficienti e può essere necessario il ricovero in ospedale per la somministrazione di liquidi.

Sonnolenza e stanchezza

La sonnolenza e il senso di stanchezza si presentano abbastanza frequentemente nel primo trimestre di gravidanza. Queste sensazioni sono dovute al fatto che l’organismo della donna è sottoposto a un notevole impegno energetico per la formazione di un nuovo organismo. Al fisico della mamma vengono sottratte sostanze preziose come ferro e calcio e questo contribuisce alla stanchezza e alla debolezza.

La pressione arteriosa diminuisce, aumentano la frequenza respiratoria e il volume del sangue circolante. Anche il progesterone, particolarmente elevato nei primi mesi di gravidanza, contribuisce ad aumentare la sonnolenza e il bisogno di riposo.

È bene assecondare questa esigenza, cercando di dormire di più e di evitare, se possibile, le attività impegnative. Le analisi del sangue e delle urine da fare nel primo trimestre di gravidanza metteranno in luce eventuali altre condizioni collegate alla debolezza, per esempio una forma di anemia.

Stitichezza

Anche la stitichezza è una caratteristica tipica della gravidanza con e può comparire subito nel primo trimestre e continuare fino alle ultime settimane. Anche in questo caso è rilevante il ruolo del progesterone, l’ormone che assicura il buon andamento della gravidanza.

Il progesterone riduce le contrazioni della muscolatura degli organi addominali e dell’utero, per fare in modo che l’embrione e poi il feto cresca bene. Viene però inibita anche la peristalsi, ossia l’insieme dei movimenti intestinali involontari che favoriscono la progressione delle feci nel canale digestivo. Ecco perché in gravidanza molte donne soffrono di stitichezza. Il disturbo si può combattere bevendo molto, camminando ogni giorni e assumendo cibi ricchi di fibre come frutta e ortaggi.

Mal di testa

Il mal di testa nei primi mesi di gravidanza si presenta soprattutto nelle donne che, prima di restare incinte, non erano erano soggette a questo disturbo. Compare perché aumenta il volume complessivo del sangue in circolo.

L’azione di estrogeni e progesterone, particolarmente elevati in questo periodo, agiscono sui vasi sanguigni dell’encefalo, provocano vasodilatazione e vasocostrizione. Tutto questo può causare un aumento della cefalea nei primi mesi. Il disturbo può essere tenuto sotto controllo con paracetamolo se necessario, oppure con tisane rilassanti a base di camomilla, biancospino, malva. Il ginecologo va sempre consultato prima di assumere qualsiasi tipo di sostanza. Sono efficaci anche la ginnastica dolce e le tecniche di rilassamento.

Non è detto che questi disturbi si presentino in tutte le donne ed è anche possibile che alcune gestanti nelle prime settimane ne avvertano altri. Per questo è sempre bene avere il proprio ginecologo come punto di riferimento, per parlargli di eventuali malesseri e per chiarire dubbi.

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In breve

Tra i disturbi del primo trimestre di gravidanza compaiono nausea, stanchezza, crampi al basso ventre. Solitamente si alleviano con il procedere della gestazione. Prima di assumere farmaci di qualsiasi tipo e in caso di dubbi o timori, è essenziale rivolgersi al proprio ginecologo.

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