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Intimo come a casa, sicuro come in ospedale: nella Clinica ostetrica della Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma (Fondazione MBBM) è possibile partorire come a casa in un ambiente domestico, in una stanza da letto del tutto simile alla propria. La novità riguarda il reparto di ostetricia della Fondazione MBBM che sta sperimentando un nuovo modello organizzativo dedicato alla gravidanza, al travaglio e al parto fisiologico che prevede la presa incarico della donna da parte delle ostetriche.
Come a casa, ma più sicuro
Si chiama “Sala parto della fisiologia (percorso basso rischio ostetrico)” ricorda una comune camera da letto, ampia e accogliente e prevede un modello organizzativo di presa in carico da parte delle ostetriche in un ambiente familiare che facilita il delicato momento della nascita e delle prime ore di vita del bambino. Per partorire in un ambiente familiare quasi come casa propria, ma con tutte le attrezzature per eventuali necessità.
Linee di indirizzo del ministero della Salute
La nuova sala parto risponde alle linee di indirizzo del ministero della Salute, di recente recepite dalla Regione Lombardia, che differenziano i percorsi di presa in carico a direzione ostetrica dedicati alle gravidanze fisiologiche, da quelli riservati alle gravidanze a rischio con presa in carico da parte di medici specialisti in ginecologia e ostetricia in collaborazione con le ostetriche.
Per gravidanze a basso rischio
I protocolli di cura durante gravidanza e travaglio sono differenziati in base al livello di rischio, che può essere basso o medio-alto: si intendono a “basso rischio” le gravidanze in cui il travaglio si avvia spontaneamente, l’epoca gestazionale è compresa tra le 37 e le 42 settimane, il feto è singolo e in presentazione cefalica e non si rilevano patologie materne e fetali. In questi casi l’assistenza ostetrica “one to one” garantisce la sorveglianza delle condizioni di fisiologia.
L’assistenza ostetrica
“La presa in carico da parte delle ostetriche promossa nella nostra clinica riduce l’eccessiva medicalizzazione della nascita con una diminuzione degli interventi non appropriati, garantendo migliori esiti di salute della mamma e del neonato – spiega Patrizia Vergani, direttore della Clinica ostetrica della Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma -. Occorre però differenziare il percorso assistenziale da riservare alle gravidanze normali o ‘a basso rischio ostetrico’ da quelle con condizioni di rischio-patologia alle quali viene offerta, oltre all’assistenza ostetrica garantita a tutte le donne, una cura addizionale da parte di medici specialisti in ginecologia e ostetricia”.