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Tanto più l’aria è inquinata, tanto maggiore è il rischio di parto prematuro. A mettere in relazione il livello di gas di scarico che respiriamo con la possibilità di avere un parto pretermine è uno studio condotto dallo Stockholm Environment Institute (Svezia) in collaborazione con la London School of Hygiene and Tropical Medicine (Regno Unito) e con l’Università del Colorado (Stati Uniti), secondo cui ogni anno nel mondo si registrano quasi 15 milioni di parti prematuri e, tra questi, 3,4 milioni sarebbero collegati agli elevati tassi di inquinamento dell’aria.
Un bambino su 5 nasce prima a causa dello smog
I ricercatori sono giunti ai loro risultati dopo aver esaminato i dati raccolti dal 2010 a oggi e averli incrociati con studi condotti negli Usa e in Europa per indagare più a fondo la situazione nelle aree maggiormente colpite dal fenomeno del parto prematuro, come Africa e Sud Est asiatico. “La nostra ricerca – ha spiegato Chris Malley, uno degli autori – mette in evidenza come il 18% dei parti prematuri sia legato all’inquinamento”, ovvero quasi un parto prematuro su 5.
I numeri più preoccupanti in Asia
Stando ai dati raccolti nello studio, i ricercatori spiegano che l’Asia meridionale è la regione con il livello più alto di parti prematuri connessi alla presenza di polveri sottili, conteggiati in una cifra molto vicina a 1,6 milioni. In Cina, a dispetto di una percentuale relativamente bassa di nascite premature, si sono comunque registrati 521mila casi di parto pretermine associati alle elevate concentrazioni di emissioni nocive nell’aria.