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Una delle cose che più spaventa le future mamme è l’eventualità di dover affrontare un parto prematuro con tutti i rischi che ne conseguono. Oggi gli ultrasuoni possono prevedere se il bambino ha fretta di nascere.
Ultrasuoni indeboliti sintomo di parto imminente
Un nuovo sistema può dirci in anticipo se il bebè nascerà prima della scadenza del termine. Basta un’ecografia. Un gruppo di ricercatori americani, infatti, ha scoperto che gli ultrasuoni possono predire un parto prematuro. Gli studiosi del dipartimento di scienze infermieristiche dell’Ilinois, a Chicago, hanno visto che è possibile individuare i cambiamenti nel collo dell’utero caratteristici di chi sta per partorire: “I cambiamenti nella cervice – dichiara Barbara McFarlin, coordinatrice dello studio – che da dura diventa morbida e l’indebolimento dei segnali degli ultrasuoni possono dare informazioni in anticipo, senza dover aspettare i sintomi di un parto prematuro”.
Lo studio sulle onde sonore
Con un metodo non invasivo, i ricercatori hanno visto che gli ultrasuoni rimbalzano debolmente attraversando il collo dell’utero imputato a reggere il peso del bambino. Con le onde sonore è possibile vedere anche come l’acqua del sacco amniotico viene riassorbita dall’organismo, sintomo, anche questo, di una nascita imminente. Con 240 ecografie eseguite in periodi diversi della gravidanza si è giunti alla conclusione che l’appiattimento del collo dell’utero e l’indebolimento del rimbalzo degli ultrasuoni corrispondevano alle ultime settimane di gestazione.
Rischio di parto prematuro anche in donne sane
Il problema del parto prematuro è che i segnali premonitori compaiono, tante volte, anche in donne che non mostrano di avere problemi di salute. Per questo motivo la scoperta dei ricercatori americani sugli ultrasuoni è importantissima perché in grado di rilevare in anticipo i segnali del parto.
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