Parto: cosa succede se i bimbi sono due?

Elisa Carcano A cura di Elisa Carcano Pubblicato il 03/08/2022 Aggiornato il 03/08/2022

Tra i vari dubbi degli aspiranti genitori che si apprestano a intraprendere un percorso di fecondazione assistita c’è anche la modalità di parto e in particolare cosa succede se i bimbi sono 2 o anche di più. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Daniela Galliano, direttrice del centro Ivi-Rma di Roma

parto gemellare

I trattamenti di PMA possono avere un ruolo nelle gravidanze gemellari?

L’incremento del numero di gravidanze multiple viene spesso attribuito all’introduzione e al ricorso sempre più frequente ai trattamenti di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), specialmente nelle donne over 40. Certamente le procedure di PMA rappresentano una causa importante di parto plurimo, specie se non si adotta una corretta e responsabile strategia sul numero di embrioni da trasferire, ma le cause di questo fenomeno possono essere ricercate anche in altri fattori, quali ad esempio l’età della mamma, che influisce in modo significativo sui tassi di gemellarità anche nei casi di concepimento naturale.

In generale, il miglioramento delle procedure di PMA sta portando a una riduzione delle gravidanze gemellari rispetto al passato.

Come possono nascere due gemelli?

I gemelli monozigoti sono praticamente identici: un singolo ovulo viene fecondato da un unico spermatozoo e a un certo punto si divide in due dando vita a due embrioni separati che hanno ciascuno un proprio cordone ombelicale, ma possono condividere o meno la placenta e il sacco amniotico. Questi gemelli monozigoti sono identici, hanno lo stesso corredo genetico, lo stesso sesso e lo stesso gruppo sanguigno.

I gemelli eterozigoti (o dizigoti) invece nascono da due ovuli distinti che sono stati rilasciati con una doppia ovulazione. Ogni ovulo viene fecondato da uno spermatozoo e quindi vengono concepiti due embrioni diversi dal punto di vista genetico che condividono solo il grembo materno durante il periodo della gravidanza.

Guardando alle percentuali circa un terzo dei gemelli è monozigote, mentre gli altri due terzi sono eterozigoti. Ciò vuol dire che è molto più probabile avere due gemelli eterozigoti, cioè diversi dal punto di vista genetico, e che possono essere due maschi, due femmine o un maschio e una femmina (e il sesso del bambino lo stabilisce, come in ogni gravidanza, lo spermatozoo maschile con il suo corredo cromosomico di X o Y, quindi è impossibile mettere in atto una qualche strategia per avere figli maschi gemelli o due gemelle femmine).

Come si concepiscono i gemelli?

I gemelli possono essere di due tipi: monozigoti o eterozigoti. I monozigoti sono identici e si formano quando un ovulo viene fecondato da un solo spermatozoo, che in seguito si divide formando due embrioni separati che possono condividere il sacco amniotico anche se ognuno ha un proprio cordone ombelicale. I gemelli monozigoti hanno lo stesso corredo genetico, sesso e gruppo sanguigno. I gemelli eterozigoti (o dizigoti) nascono invece da due ovuli diversi, ognuno dei quali viene fecondato da uno spermatozoo. Si formano quindi due embrioni differenti anche dal punto di vista genetico, che condividono la pancia durante la gravidanza.

Quale gemello nasce prima?

Se si pensa a chi dei due gemelli è stato concepito per primo, non c’è modo di rispondere. I gemelli monozigoti, sono concepiti contemporaneamente e quindi non c’è un gemello concepito prima dell’altro.
I gemelli dizigoti possono derivare da due cellule uovo fecondate in momenti leggermente diversi da due spermatozoi ma, qualora accada, non c’è modo di stabilire chi è stato fecondato prima e chi dopo.

 

 

 
 
 

In sintesi

Quanto dura in media una gravidanza gemellare?

La gravidanza gemellare e il parto gemellare sono eventi meno frequenti, ma non necessariamente problematici, il parto può avvenire anche naturalmente quando le condizioni lo consentono.

Le gravidanze gemellari hanno una durata media di 37 settimane a causa di un invecchiamento più rapido della placenta (doppia o unita che sia). Alla 38a settimana al massimo si tende a programmare o indurre il parto. Ed è per questa ragione che i bimbi sono normalmente più piccoli di un bimbo a fine gravidanza singola.

Il parto naturale non è dunque escluso a priori. Se i bimbi sono entrambi in posizione cefalica, infatti, è possibile il parto naturale.

 

Fonti / Bibliografia

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