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Perché non approfittare della bella stagione per allenarsi in acqua? Facendo alcuni semplici esercizi per le gambe si possono ottenere tanti benefici diversi in vista del parto. Innanzitutto, si riescono a combattere alcuni fastidi tipici della fase finale della gravidanza, come pesantezza agli arti inferiori, cellulite e ritenzione idrica. In secondo luogo, si stimola il corretto posizionamento del bebè nell’utero della mamma e ci si prepara al meglio in vista del travaglio e del parto.
Tanti benefici
In acqua, il peso del corpo si riduce ed è più facile spostarsi senza mettere a rischio le articolazioni e senza sovraccaricare troppo la schiena. Anche la futura mamma, in piscina e al mare, riesce quindi a muoversi abbastanza agevolmente nonostante il pancione e può fare specifici esercizi per le gambe, molto benefici, in vista del parto.
Per allenare il perineo
Ecco un movimento che alleggerisce le gambe, favorisce la discesa del piccolo e allena il pavimento pelvico. Mettersi a cavallo su un tubo galleggiante. Quindi, stando in posizione abbastanza verticale, spostarsi muovendo le gambe e le braccia come per nuotare a rana. Durante l’esercizio, contrarre e rilassare più volte la muscolatura del perineo.
Così si “impara” a respirare
Vediamo altri due utili esercizi per le gambe da fare in acqua in vista del parto. Il primo consiste nel mettersi a pancia in su, posizionando due tubi sotto le ascelle o dietro al collo. Quindi, sbattere i piedi come se si nuotasse a dorso, per rafforzare tutta la muscolatura della parte inferiore del corpo. Il secondo allena la respirazione, fondamentale durante il travaglio e il parto. In pratica, bisogna nuotare lentamente, muovendo solo le gambe. Le braccia sono stese in avanti appoggiate al tubo o a una tavoletta. Le gambe si muovono a rana o a stile. Mentre si nuota, fare profonde inspirazioni e brevi tratti sott’acqua. Poi riprendere fiato e immergersi nuovamente.
Stretching prima e dopo
Prima e dopo gli esercizi per le gambe è utile seguire un po’ di stretching, sempre in acqua. Per esempio, con l’acqua che arriva all’altezza della vita, si può portare una gamba in avanti e piegarsi leggermente sulle ginocchia. Oppure si può alzare lateralmente una gamba e poi l’altra.