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Il parto gemellare è oggi un evento sempre più frequente, soprattutto per l’aumentato ricorso alle tecniche di fecondazione assistita che favoriscono l’impianto di più embrioni. Ma come avverrà il parto? Innanzitutto, va detto che capita spesso che il parto gemellare abbia luogo prima della 37a settimana di gravidanza (di solito, tra l’altro, il parto viene indotto per evitare i rischi dovuti all’arresto della crescita di uno o entrambi i gemelli). Il parto gemellare può essere naturale ma, statisticamente, è più facile che avvenga con un taglio cesareo.
Quando si sceglie il cesareo
Ecco quali sono le situazioni che portano più spesso il ginecologo a scegliere di intervenire chirurgicamente:
- il primo gemello non si presenta in posizione cefalica (cioè a testa in giù); capita anzi spesso che entrambi i bimbi si trovino in posizione podalica (cioè con i piedi in giù);
- l’ecografia ha diagnosticato una placenta previa, cioè inserita davanti al collo dell’utero: ciò può determinare serie conseguenze per la mamma e per il bambino quando inizia la dilatazione in vista del parto;
- è stato accertato un ritardo di crescita in uno o in entrambi i piccoli;
- si prevede che, al momento della nascita, il peso di un gemellino sarà inferiore di oltre il 25 per cento al peso del fratellino;
- nei gemelli monozigoti è presente la sindrome di trasfusione feto-fetale (il rischio che i vasi sanguigni alimentino di preferenza un gemello a scapito dell’altro).
Le precauzioni per la mamma
Nei parti gemellari il rischio di emorragia post-parto è più elevato a causa della maggior distensione dell’utero. Per questo motivo, subito dopo la nascita del secondo gemello, i medici aumentano la dose di ossitocina (un ormone) per favorire la contrazione dell’utero e bloccare le perdite di sangue. Altra precauzione è quella di tenere pronta una scorta di sangue per l’eventuale necessità di effettuare una rapida trasfusione.
È importante il primo contatto
Sia che la nascita sia avvenuta spontaneamente sia che si sia reso necessario un taglio cesareo, restano di fondamentale importanza i primi minuti che la mamma trascorre insieme ai suoi piccoli. Di norma, quando cioè i due neonati e la mamma stanno bene, si tenterà subito di iniziare l’allattamento. Si tratta di un processo di avvicinamento molto importante sia dal punto di vista emotivo, perché permette ai bimbi e alla mamma di ricreare la loro simbiosi, sia dal punto di vista fisico perché stimola la produzione di ossitocina, l’ormone che favorisce la contrazione dell’utero (scongiurando il rischio di emorragie). Ma non solo: secondo recenti studi è importante che i bimbi entrino il più presto possibile in contatto con i batteri buoni della mamma per prevenire le forme di allergie sempre più frequenti nell’infanzia.