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Diventare mamme oltre i 40 anni di età provoca dei rischi che le donne non devono sottovalutare. E gli stili di vita interessano fino ad un certo punto, secondo i medici, perché è l’avanzare stesso dell’età a innalzare le probabilità di avere difficoltà e complicanze, come il parto cesareo d’urgenza. È una notizia da tenere in considerazione soprattutto in Italia, dove le gravidanze tardive sono sempre più comuni
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Più di 160 mila donne coinvolte
La notizia arriva da uno studio del Norwegian Resource Centre for Women’s Health, pubblicato sul British Journal of Obstetrics and Gynaecology. La ricerca ha coinvolto più di 160mila primipare, cioè donne al primo figlio. I risultati hanno disegnato un quadro su cui è importante riflettere. Dai dati è emerso infatti che le donne in età avanzata hanno il 22,4 per cento di probabilità in più di subire un parto cesareo d’emergenza contro solo un 6,7 per cento di rischio tra le donne di età compresa tra i 20 e i 24 anni.
Più rischi anche con stili di vita corretti
Secondo questa nuova ricerca, quindi, le neomamme che hanno oltre i 40 anni d’età hanno un rischio triplicato di aver bisogno di un parto cesareo d’urgenza, anche se seguono stili di vita sani rispetto le donne più giovani. Questo significa che è l’età stessa a creare problemi, probabilmente per una sorta di “invecchiamento” del corpo, e non le cattive abitudini protratte nel tempo. La ragione? Gli esperti ritengono che possa esserci un legame con l’indurimento dei tessuti delle arterie e un indebolimento delle contrazioni, situazioni provocate proprio dal passare degli anni.
Maggiore utilizzo del forcipe
Ma c’è di più. Lo studio ha messo in evidenza che le neomamme con età superiore ai 40 anni non solo possono ricorrere più facilmente al parto cesareo, ma hanno anche più probabilità di aver bisogno del forcipe, lo strumento utilizzato in ginecologia, inventato nel lontano 1600 quando già a quel tempo si scoprì che poteva essere utile per far scendere la testa del bambino. In questo modo il parto è agevolato e, se il bambino è in sofferenza, si possono accelerare i tempi di espulsione.
La grande pinza che aiuta il parto
Il forcipe è costituito da due braccia metalliche incrociate che funzionano come una grande pinza in grado di cingere la testa del bambino favorendo la sua fuoriuscita in tempi brevi. Questa azione non è totalmente priva di rischi, pertanto i medici preferiscono ricorrere a un parto cesareo (se questo è possibile) oppure alla ventosa che è il secondo strumento a disposizione dei dottori per favorire la fase espulsiva del parto. C’è da ammettere che in Italia l’uso del forcipe è meno comune che in Gran Bretagna, dove è stata eseguita la ricerca, in quanto nel nostro Paese si ricorre con maggiore facilità, in caso di problemi durante il parto, al taglio cesareo.