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Solo se sussistono determinate condizioni la donna può scegliere il parto in casa senza mettere a rischio la propria salute e la vita del bebè. Devono quindi necessariamente sussistere determinate condizioni: in caso contrario, il parto in casa può essere rischioso sia per la mamma sia per il bebè e quindi bisogna andare in ospedale. Al riguardo, poi, non cambiano pareri e opinioni, spesso contrapposti.
Non tutti sono d’accordo
Se per alcuni il parto in casa è la scelta più naturale possibile, altri non nascondono qualche perplessità. Per la Società italiana di neonatologia (Sin), per esempio, si tratta di un’opzione troppo rischiosa, che può mettere in pericolo sia la mamma sia il bambino. L’Associazione nazionale Ostetriche parto a domicilio e casa maternità, invece, sostiene che partorendo in casa non si corrono rischi, a patto che si rispettino alcune regole.
Solo se mamma e bebè stanno bene
In primo luogo, è essenziale che sia la donna sia il bambino siano in ottime condizioni di salute e che la gravidanza sia fisiologica, ossia che nel corso dei nove mesi non si siano verificati particolari problemi. Inoltre, la casa non deve distante troppo da una struttura attrezzata per le emergenze, così che in caso di necessità si possa intervenire facilmente e velocemente.
Bisogna affidarsi a ostetriche esperte
Occorre poi affidarsi solamente a personale qualificato, in grado di assistere la futura mamma, prima, durante e subito dopo il parto in casa. In realtà, non esiste una scuola che forma le ostetriche in questo senso. L’ideale, dunque, è rivolgersi a figure che abbiano fatto un percorso in centri di II livello o che abbiano affiancato professioniste di consolidata esperienza per diverso tempo. “Fondamentale è affidarsi alle mani esperte di ostetriche in grado di gestire la situazione e che accompagnino la gestante in un percorso che inizia ben prima del parto” ha confermato Marta Campiotti, fondatrice e presidente dell’Associazione nazionale Ostetriche parto a domicilio e casa maternità.