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Che i cambiamenti climatici siano molto pericolosi anche per la salute è ormai risaputo. Diversi studi, infatti, hanno dimostrato che possano nuocere in vari modi all’organismo. Fino a poco tempo fa, però, quasi nessuno sospettava che potessero incidere anche sull’andamento delle gravidanze e aumentare il rischio di parti prematuri. Recentemente alcune ricerche hanno, invece, dimostrato che il clima torrido si associa a gestazioni più brevi. Ora, uno studio condotto da un team di ricercatori statunitensi conferma che il caldo anomalo di questi ultimi decenni, dovuto alle variazioni del clima, si è associato a un boom di nascite pretermine.
Uno studio lungo 20 anni
Lo studio che ha dimostrato che fra cambiamenti climatici e rischio di parti prematuri esiste una correlazione è stato realizzato da alcuni studiosi dell’Institute of the Environment and Sustainability dell’University of California ed è stato pubblicato sulla rivista Nature Climate Change. Gli autori hanno esaminato i tassi di natalità giornalieri di alcune contee degli Stati Uniti fra il 1969 e il 1988 e li hanno messi a confronto con i dati sul clima relativi allo stesso periodo. Complessivamente, il campione comprendeva 56 milioni di nascite. Lo scopo era capire se ci fosse un legame fra epoca della gestazione al momento del parto e condizioni climatiche.
Il caldo non è amico della gravidanza
Analizzando tutti i dati a disposizione, gli esperti hanno calcolato che nel ventennio considerato solo negli Stati Uniti mediamente si sono verificati 25mila parti prematuri all’anno, con una perdita di oltre 150mila giorni di gestazione annui. Considerando che a causa dei cambiamenti climatici le temperature si stanno innalzando costantemente, è probabile che il fenomeno sia destinato ad accentuarsi. Gli studiosi, basandosi sulle proiezioni climatiche, ipotizzano entro la fine del secolo si potrebbero perdere altri 250mila giorni di gestazione solo in America.
Fonti / Bibliografia
- The impact of high ambient temperatures on delivery timing and gestational lengths | Nature Climate ChangeEvidence suggests that heat exposure increases delivery risk for pregnant women. Acceleration of childbirth leads to shorter gestation, which has been linked to later health and cognitive outcomes. However, estimates of the aggregate gestational losses resulting from hot weather are lacking in the literature. Here, we use estimated shifts in daily county birth rates to quantify the gestational losses associated with heat in the United States from 1969 to 1988. We find that extreme heat causes an increase in deliveries on the day of exposure and on the following day and show that the additional births were accelerated by up to two weeks. We estimate that an average of 25,000 infants per year were born earlier as a result of heat exposure, with a total loss of more than 150,000 gestational days annually. Absent adaptation, climate projections suggest additional losses of 250,000 days of gestation per year by the end of the century. Hot weather can cause early childbirth, meaning shorter ...