Ipnosi: può aiutare durante il parto?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 04/06/2015 Aggiornato il 04/06/2015

L’ipnosi potrebbe aiutare la donna a sopportare meglio il dolore delle contrazioni e aiutarla durante il parto

Ipnosi: può aiutare durante il parto?

Da qualche mese, all’istituto Curie di Parigi, in Francia, le donne che devono essere sottoposte a un intervento di rimozione del tumore al seno, se in possesso di tutte le caratteristiche necessarie, possono scegliere se essere operate con la classica anestesia oppure con l’anestesia ipnotica, ossia ottenuta grazie all’ipnosi. Anche in Italia questa tecnica è già stata sperimentata con successo in diversi casi. Ma l’ipnosi non è utile solo in sala operatoria. Secondo gli esperti è ottima anche in sala parto. Vediamo perché.

È una metodica usata in molti ambiti

A differenza di quanto pensano in molti, l’ipnosi non ha nulla a che fare con pendolini, sguardi fissi e assurdi “viaggi” nell’inconscio. Si tratta di una tecnica terapeutica vera e propria, basata su un razionale scientifico e utile in moltissimi contesti. L’ipnosi moderna, così come viene concepita e utilizzata oggi, è una metodica che consiste nel concentrare la propria attenzione all’interno di se stessi, nel proprio inconscio: in questo modo non si è “distratti” dall’esterno e si può entrare in contatto con le proprie capacità. Secondo questa tecnica, tutti possiedono, dentro di sé, abilità e competenze, oltre che ricordi, esperienze, aspettative: se si riesce a entrare nel proprio inconscio, dunque, si può accedere a un pozzo di conoscenze e risorse che pochi sanno di avere.

Aiuta a controllare il dolore

L’ipnosi viene usata ormai da anni in presenza di malattie e stati particolari perché possiede la particolare caratteristica di aiutare la persona a sopportare e gestire meglio il dolore, di qualsiasi natura e forma esso sia. Ecco perché è particolarmente apprezzata dalle donne incinte e viene proposta come tecnica di supporto per il parto. “L’ipnosi può andare bene per il parto perché può aiutare le donne a sopportare meglio le contrazioni del travaglio” ha confermato Giuseppe De Benedittis, vice-presidente della Società Italiana di Ipnosi.

Gli effetti benefici

Al momento del travaglio e del parto, l’ipnosi garantisce soprattutto quattro effetti benefici:

  1. permette alla mamma di contenere la paura e la rende meno ansiosa;
  2. durante le contrazioni, distoglie la sua attenzione dal dolore, rendendolo meno intenso;
  3. riduce il ricorso all’epidurale;
  4. consente alla donna di recuperare le sue risorse interiori, rendendo più efficaci le spinte e riducendo i tempi del travaglio.

Meglio prepararsi per tempo

In sala parto la mamma può ipnotizzarsi da sola. A patto, però, di essersi preparata in anticipo. Se durante la gravidanza si è rivolta a degli esperti che le hanno insegnano l’ipnosi autoindotta, ossia provocata e governata dalla persona stessa e non da un esperto, quando è in ospedale può fare tutto da sola.

 

 

 

In breve

SERVE MOLTO ALLENAMENTO

Per imparare l’auto-ipnosi ci si deve rivolgere a dei professionisti. Si può scegliere fra lezioni di gruppo o individuali: nel primo caso, in genere, si apprende a usare lo strumento nella sua totalità, mentre nel secondo ci si concentra sulle proprie problematiche specifiche. Serve comunque molta pratica: esattamente come per l’attività fisica, all’inizio ci si deve allenare molto.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti