Preparare il perineo prima del travaglio

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 08/01/2015 Aggiornato il 23/01/2015

Il perineo ha un ruolo importantissimo in gravidanza e soprattutto al momento del parto. Occorrono esercizi specifici e cure per rinforzarlo

Preparare il perineo prima del travaglio

È piuttosto difficile illustrare in maniera generica quali esercizi siano più adatti per ogni singola donna che arriva alla gravidanza con un suo specifico tono muscolare e forza perineale e con una sua storia posturale, minzionale, sessuologica e dell’alvo che ne potrebbe aver alterato alcuni parametri. La cosa migliore sarebbe poter valutare o fornire criteri di autovalutazione alla futura mamma e solo in seguito indicare esercizi specifici idonei. Sarebbe anche molto importante in sede di valutazione accetarsi che la donna impari a eseguirli correttamente. In generale potremmo consigliare alla mamma di scegliere dei corsi pre parto dove vengano anche date indicazioni per gli esercizi di kegel (esercizi di contrazione perineale).

È importante che le contrazioni perineali vengano seguite sempre da momenti di rilassamento completo in posizioni che lo permettano (antigravitarie-semisupine, di fianco ecc) ed è bene sconsigliare fortemente l’utilizzo dello stop pipì (interruzione del flusso di pipì come esercizio di rinforzo) pur rimanendo un facile sistema per individuare e localizzare il muscolo e per farne una sommaria autovalutazione.

Creme e oli ammorbidenti possono aver una loro funzione e se ne incoraggiano l’uso 15 giorni prima del parto con leggero massaggio circolare sul nucleo fibroso del perineo (piccola zona esterna fra ano e vagina ).

Gravidanza e parto sono due momenti nella vita della donna durante i quali il perineo deve sostenere stress importanti; se inoltre un pavimento pelvico è già disfunzionale, non lavora in sincronia con l’apparato legamentoso durante la gravidanza e il parto, e questo può provocare danni “ irreversibili” ai legamenti gettando le basi per l’incontinenza urinaria che può comparire anche molti anni dopo in concomitanza della menopausa. Durante il parto inoltre il canale muscolare che accompagna l’uscita del bimbo è formato proprio dalla distensione di questo muscolo che ha anche una funzione attiva nella progressione del feto e da molti anni si sa che questo è un muscolo volontario e che se la mamma lo rinforza e impara a controllare la sua mobilità e il suo rilassamento gli sarà possibile partorire meglio anche attraverso l’aumento della percezione di questa zona che aiuta a direzionare meglio le spinte espulsive e a renderle quindi più efficaci E ancora, un muscolo elastico, distensibile e forte potrà far fronte a grossi stress da stiramento con minori rischi di lacerazioni o necessità di intervenire con l’episiotomia. Ancora oggi però molte donne non conoscono dove precisamente si trovi questo muscolo e quali siano le sue funzioni ne tanto meno sono in grado di valutarne eventuali problemi che ne possano condizionare il buon funzionamento.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Mamma e papà Rh negativo: in gravidanza e dopo il parto si deve fare lo stesso la profilassi?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se entrambi i genitori sono Rh negativo non ha alcun senso che alla donna venga effettuata la profilassi contro il fattore Rh positivo, viso che il figlio sarà con certezza Rh negativo.   »

Autismo: c’è un’indagine che può accertarlo con sicurezza in gravidanza?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Giorgio Rossi

Come e più di altre anomalie del neurosviluppo, i disturbi dello spettro autistico sono legati a molteplici "errori" genetici. Alcune ricerche hanno indicato più di 1000 geni potenzialmente coinvolti: la complessità del problema non consente di accertarlo con sicurezza durante la gravidanza.   »

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti