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I bambini che nascono con parto prematuro potrebbero andare incontro ad altre difficoltà oltre a quelle individuate da tempo, come problematiche di respirazione, emorragie, difese basse, squilibri della termoregolazione. Secondo uno studio condotto da un team di ricercatori del King’s College di Londra e pubblicato sulla rivista Pnas, infatti, il parto prematuro causa un’interruzione dello sviluppo del cervello.
La nuova scoperta
Gli autori dello studio hanno analizzato le immagini del cervello di 65 bambini nati dopo la ventisettesima settimana di gestazione, ottenute grazie a un’innovativa risonanza magnetica. Hanno così scoperto che il parto prematuro ha interrotto lo sviluppo del cervello in uno stadio chiave di maturazione. In particolare, è emerso che nei piccoli nati prematuramente era ridotto lo sviluppo della corteccia cerebrale nelle aree correlate ai processi sociali ed emotivi, al potere decisionale, alla memoria e all’elaborazione visuale e spaziale.
Il momento del parto lascia un’impronta nel bambino
Quando i bambini hanno compiuto i due anni di età sono stati sottoposti ad alcuni test riguardanti il neurosviluppo. Ebbene, i piccoli nati in anticipo hanno ottenuto punteggi più bassi nei test rispetto a quelli nati a termine. Secondo i ricercatori queste scoperte dimostrano che la nascita prematura può lasciare un’impronta ben precisa nel bambino e compromettere lo sviluppo del cervello.
Quando si parla di prematurità
Si parla di parto pretermine quando il bambino nasce entro le 37 settimane di gestazione (259 giorni). Questo parto può essere naturale o indotto dai medici. La prematurità è moderata se la nascita avviene fra le 32 e le 37 settimane di gestazione e il peso del bambino è compreso fra i 1.500 e i 2.500 grammi. Invece, è seria se il piccolo nasce prima delle 32 settimane e pesa meno di 1.500 grammi.