Argomenti trattati
L’asma è una malattia multifattoriale, dovuta all’interazione fra più fattori, non tutti noti. Fra questi potrebbe esserci anche il parto prematuro. Questa, perlomeno, è la conclusione cui è giunta una metanalisi condotta da un gruppo di ricercatori dei Paesi Bassi, del Maastricht University Medical Centre, e pubblicata sulla rivista PLoS Medicine.
Analizzati 30 studi scientifici
Le metanalisi sono ricerche rigorose che combinano i risultati di vari studi clinici e, con appositi metodi statistici, producono risultati “riassuntivi”. In questo caso, gli autori hanno considerato 30 studi che hanno riguardato complessivamente circa 1,5 milioni di bambini. Tutti avevano analizzato le conseguenze di un parto prematuro e/o i fattori connessi allo sviluppo dell’asma.
Prima nasce, più problemi ci sono
Dall’analisi dei tutti i dati, è emerso che fra parto prematuro e rischio di asma c’è effettivamente un’associazione. In particolare, gli autori hanno scoperto che i bambini nati prima delle 37 settimane di gravidanza avevano il 46% delle possibilità in più di quelli nati a termine di andare incontro ad asma o altri disordini legati al raffreddamento durante l’infanzia. Non solo. Si è visto che al decrescere dell’età gestazionale le probabilità di disturbi respiratori aumentavano: nei bimbi nati sotto le 31 settimane di gestazione, il rischio di asma e altre complicanze respiratorie era addirittura triplicato rispetto ai piccoli nati secondo i tempi previsti, a 40 settimane.
Polmoni poco sviluppati
Questi risultati, in realtà, non sono poi così sorprendenti. Infatti, occorre sapere che i bimbi nati in anticipo possono andare incontro a distress respiratorio: i polmoni non sono riusciti a svilupparsi completamente e di conseguenza la respirazione risulta più difficoltosa. Questo potrebbe in qualche modo facilitare anche la comparsa dell’asma in età infantile.