L’arrivo in ospedale per il parto

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 09/01/2015 Aggiornato il 16/02/2015

Una volta arrivata all’accettazione dell’ospedale prescelto per il parto, la gestante viene sottoposta a un’accurata visita che serve al ginecologo per decidere se procedere al ricovero o rimandare la futura mamma a casa perché è troppo presto per partorire

L’arrivo in ospedale per il parto

Nel corso della visita, il medico effettua alcuni controlli per capire se il travaglio si è avviato. In particolare:

  • constata le condizioni del col-lo dell’utero verificandone la lunghezza, la consistenza, la posizione e la dilatazione;
  • controlla l’integrità delle membrane amniocoriali che racchiudono il liquido nel quale il bimbo è stato immerso nei nove mesi.
  • verifica la posizione del bambino, cioè se il feto si presenta all’ingresso delle pelvi (ossia il bacino) con la testa, il sederino o il braccino, se è ancora in alto oppure se ha già iniziato la sua discesa lungo il canale del parto (l’insieme delle strutture che deve attraversare per nascere).
  • ascolta il battito cardiaco del feto per controllare se è nella norma attraverso un esame, chiamato monitoraggio cardiotocografico fetale.

Se dalla visita del ginecologo al Pronto soccorso emerge che il travaglio è già iniziato, si procede al ricovero in ospedale: dopo le pratiche di accettazione, la gestante viene quindi accompagnata in sala travaglio e posta sotto monitoraggio cardiotocografico, l’esame che verifica in che modo il feto reagisce alle contrazioni uterine della mamma. La partoriente viene sottoposta anche ad alcuni esami di routine, come il prelievo del sangue e le analisi delle urine. Nel frattempo l’ostetrica le misura la pressione arteriosa e la temperatura corporea. In questa fase, a seconda della struttura ospedaliera prescelta e delle condizioni cliniche della partoriente, può essere permesso alla donna di alzarsi, muoversi e camminare un po’ o, al contrario, se si prefigura un parto difficile, le viene chiesto di stare sul lettino, distesa o seduta. Spesso poi in quest’occasione alla futura mamma vengono consegnati due braccialetti: uno da mettere al suo polso e uno per il nascituro, in modo da poter identificare con facilità, dopo il parto, il bambino all’interno della nursery.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Le domande della settimana

Battito lento nell’embrione: proseguirà la gravidanza?

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Il cuoricino dell'embrione può battere lentamente senza che questo sia per forza un brutto segno. Comunque sia, per sapere se la gravidanza evolverà si deve attendere il trascorrere dei giorni.   »

Sanguinamento per tutto il primo trimestre di gravidanza

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In caso di perdite ematiche che si protraggono per settimane, a giudizio del ginecologo curante può essere opportuno anche effettuare un tampone vaginale per escludere la presenza di microbi. Inoltre, può servire un'integrazione di magnesio, mentre non occorre stare a riposo assoluto.   »

Contraccezione: si deve usare a 50 anni?

23/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Eleonora Porcu

Dare inizio a una gravidanza in prossimità della menopausa è altamente improbabile, tuttavia in medicina non si può dire "mai" in maniera assoluta, quindi l'uso del profilattico anche a 50 anni (con mestruazioni ancora regolari) è consigliabile.   »

Prosciutto cotto: espone al rischio di toxoplasmosi?

23/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il prosciutto cotto è un salume consentito in gravidanza perché, appunto, come dice il suo nome, è cotto. Meglio comunque quando si ha il dubbio che un alimento sia pericoloso trovare la risposta prima di assumerlo perché dopo può essere tardi.   »

Fai la tua domanda agli specialisti