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Il decimo Rapporto sull’evento nascita in Italia presentato dal Ministero della Salute e basato sui dati forniti da 567 punti nascita nel nostro Paese, ha consentito un’indagine molto accurata e interessante sulla gravidanza e il parto nel nostro Paese. Dalla ricerca risulta che l’88% dei parti avviene in istituti di cura pubblici e oltre il 90 dei padri decide di assistere al parto.
Il primo figlio dopo i 31 anni
L’età media della madre è di 32,6 anni per le italiane, mentre scende a 29,4 anni per le straniere. L’età media al primo figlio è per le donne italiane quasi in tutte le Regioni superiore a 31 anni, con variazioni sensibili tra Nord e Sud. Le donne straniere partoriscono il primo figlio in media a 27,7 anni. Delle donne che hanno partorito nel 2011, il 44,2% ha una scolarità medio alta, il 31,8% medio bassa e il 23,9% ha conseguito la laurea. Il 65,9% delle donne italiane ha un’occupazione lavorativa. La gravidanza è molto medicalizzata. Il rapporto rileva, infatti, che nell’85% dei casi il numero di visite ostetriche effettuate è superiore alle 4 raccomandate, e nel 73,1% delle gravidanze si fanno più di 3 ecografie.
Ancora troppi cesarei
In media, il 36,7% dei parti avviene con taglio cesareo, con notevoli differenze regionali che comunque evidenziano che in Italia vi è un ricorso eccessivo all’espletamento del parto per via chirurgica. Nel 2011, il 19% dei parti è relativo a madri di cittadinanza non italiana. Tale fenomeno è più diffuso al Centro-Nord dove oltre il 25% dei parti avviene da madri non italiane; in particolare, in Emilia Romagna e Lombardia, il 28% delle nascite è riferito a madri straniere. Nell’ambito delle tecniche diagnostiche prenatali invasive, sono state effettuate in media12,4 amniocentesi ogni 100 parti. A livello nazionale alle madri con più di 40 anni il prelievo del liquido amniotico è stato effettuato nel 35,87% dei casi.
Padri e figli
La donna ha accanto a sé al momento del parto (esclusi i cesarei) nel 90,6% dei casi il padre del bambino, nel 8,15% un familiare e nell’1,26% un’altra persona di fiducia. La presenza di una persona di fiducia piuttosto che di un’altra risulta essere influenzata dall’area geografica. Il ricorso ad una tecnica di procreazione medicalmente assistita è effettuato in media 1,43 gravidanze ogni 100. La tecnica più utilizzata è stata la fecondazione in vitro con successivo trasferimento di embrioni nell’utero, FIVET, seguita dal metodo di fecondazione in vitro tramite iniezione di spermatozoo in citoplasma, ICSI.