Argomenti trattati
Lo stress nei nove mesi aumenta il rischio di parto pretermine. Non solo: potrebbe avere anche ripercussioni sullo sviluppo del feto, che risente della fisiologica risposta materna allo stress. Diversi studi hanno cercato di indagare il legame tra gestione delle emozioni materne in gravidanza e sviluppo del feto. Ora un gruppo di ricercatori finlandesi ha cercato di verificare l’associazione tra sintomi depressivi e ansiosi, durata della gestazione e peso alla nascita del neonato.
Il ruolo degli ormoni
I principali meccanismi biologici dello stress sono legati all’ormone ipotalamico Crh (corticotropin releasing hormone) che stimola il rilascio di corticotropina e cortisolo, due ormoni coinvolti nella risposta allo stress. Nei mesi centrali e finali della gravidanza, l’utero è più recettivo a questi stimoli ormonali. La valutazione dello stress in gravidanza è però piuttosto complicata, perché bisogna tenere conto di tanti fattori. È tuttavia un’analisi fondamentale perché consente di capire come la donna sta gestendo la gravidanza e se il suo atteggiamento avrà un’influenza sul rapporto con il neonato. Studi precedenti avevano ipotizzato che lo stress in gravidanza aumenta il rischio di parto pretermine e può aumentare le probabilità di basso peso alla nascita o aborto spontaneo.
Studiate più di 3.000 mamme
Lo studio è stato condotto su oltre 3.300 donne, le cui emozioni sono state regolarmente monitorate. È risultato che gli effetti delle emozioni negative (ansia, stress, umore triste) sulla durata della gestazione sarebbero statisticamente rilevanti (di un giorno) ma modesti. Nessuna associazione è emersa tra le emozioni della gestante e il peso alla nascita. Altri studi hanno cercato di capire se lo stress in gravidanza aumenta il rischio di parto pretermine e hanno evidenziato un’associazione tra ottimismo e autostima sul buon esito della gravidanza. Uno studio dettagliato durato tre anni, condotto dal gruppo di ginecologia e ostetricia dell’ospedale Sacco di Milano, per esempio, mostra che l’umore, le emozioni positive e l’autostima sono migliori nelle primipare (donne alla prima gravidanza) e migliorano dopo il parto.