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La ginnastica in gravidanza non serve soltanto per rimanere in forma. Gli esercizi preparto sono studiati apposta per favorire la nascita. Alcuni esercizi preparto specifici, infatti, rendono i tessuti più elastici e facilitano la nascita.
PER LA DILATAZIONE
La dilatazione è la fase del parto in cui, una volta avviate contrazioni intense e a intervalli regolari, ha inizio la progressiva apertura del collo (la parte inferiore) dell’utero che precede l’espulsione del bambino attraverso il canale del parto. Se negli ultimi mesi di gravidanza si avrà familiarizzato con questi esercizi preparto, sarà ancora più facile farne uso una volta avviato il travaglio.
1 fare posizionare bene il bambino
– inginocchiarsi tenendo le ginocchia ben divaricate;
– appoggiare i palmi della mani all’indietro sul pavimento;
– tendere la schiena adagiando i glutei nello spazio tra i talloni o, se questa posizione sembra “tirare” troppo, sopra gli stessi.
2 attenuare il mal di schiena
– sedersi a cavalcioni su una sedia tenendo le braccia incrociate appoggiate alla spalliera;
– appoggiare i piedi al pavimento sulle punte orientando i talloni all’in su verso la sedia;
– divaricare le ginocchia all’infuori;
– inclinare lentamente il busto in avanti.
3 aumentare l’effetto delle contrazioni
– stare in piedi con le braccia incrociate appoggiate a una parete;
– appoggiare la fronte alle braccia;
– mantenere i piedi separati, con le punte in fuori e a una distanza di circa 40 centimetri dal muro;
– inclinare, lentamente tutto il corpo in avanti.
PER L’ESPULSIONE
È la fase in cui, una volta che il collo (la parte inferiore) dell’utero si è dilatato a sufficienza (10 centimetri), la futura mamma comincia a spingere per fare fuoriuscire il bambino.
1 farlo nascere più in fretta
– accovacciarsi sulle punte dei piedi (oppure, se ci si sente più a proprio agio, sulle piante);
– tenere le ginocchia ben separate;
– appoggiare le mani alle gambe o, se si preferisce, a un sostegno posto di fronte.
È anche possibile effettuare questo esercizio con la schiena appoggiata a una parete. In alternativa, allo stesso scopo, molto indicate risultano anche le seguenti posizioni:
– in ginocchio, con le gambe aperte e le braccia sostenute sotto le ascelle (magari dal partner)
– in piedi, con le gambe ben divaricate, le braccia appoggiate a un sostegno e la schiena leggermente piegata in avanti.
2 rendere più efficaci le spinte
– sdraiarsi in posizione supina (a pancia in su) con le braccia distese lungo i fianchi e rilassate;
– inspirare profondamente;
– trattenere l’aria nei polmoni per qualche secondo contraendo contemporaneamente i muscoli del perineo e delle pelvi (nel corso dell’espulsione a questa fase corrisponderà l’avvio della contrazione e della spinta);
– espirare rilassando i muscoli (nel corso del travaglio a questa fase corrisponderà la fine della contrazione).
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