Forcipe e ventosa: che cosa sono e a cosa servono

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 31/03/2014 Aggiornato il 31/03/2014

Si sente spesso parlare di forcipe e ventosa, e la reazione è di timore misto al dubbio. Facciamo un po’ di chiarezza al riguardo 

Forcipe e ventosa: che cosa sono e a cosa servono

Sentiamo spesso parlare di forcipe e ventosa e quando a udire questi nomi sono le future mamme…la reazione più comune è il panico. In realtà, l’utilizzo di tali strumenti sta diventando sempre più raro in sala parto e, soprattutto, viene spesso sostituito con altre modalità.

Quando si usano

La fase del parto in cui capita che si possano utilizzare forcipe e ventosa, è quella finale ovvero la fase espulsiva. Quando le contrazioni iniziano a essere vicinissime tra loro, la dilatazione è completa e si sente il bisogno impellente di spingere, ecco la fase di espulsione. In condizioni di normalità, tale fase scaturisce spontaneamente nella nascita del bebè, altre volte invece può interrompersi per diversi motivi (anestesia epidurale, inefficacia delle spinte, scarsa collaborazione della partoriente). Proprio in questi casi, il ginecologo o l’ostetrica possono decidere di utilizzare il forcipe o la ventosa per estrarre il neonato.

Il forcipe

Il forcipe è uno strumento ostetrico risalente addirittura al 1600 e inventato per favorire la discesa della testa del bambino, in presenza di spinte inefficaci. Si tratta sostanzialmente di una sorta di grossa pinza, che va appunto ad afferrare la testa del bebè, provocandone l’uscita dal canale vaginale. Il forcipe è formato da due braccia metalliche e non è indolore né esente da effetti collaterali rilevanti. Tra questi ultimi si segnalano lacerazioni e abrasioni alle orecchie e al viso del neonato, nonché ferite riportate dalla mamma. Per questi motivi, ormai il forcipe è in disuso e viene sostituito con parti cesarei di emergenza oppure con la ventosa.

La ventosa

Anche la ventosa è uno strumento ostetrico (inventato negli anni Cinquanta) utilizzato per far scendere la testa del bambino facilitandone la nascita. Non si tratta di una pinza, bensì di una coppa metallica all’estremità di una pompa. La coppa va applicata saldamente alla testa del bambino e, tramite una specie di maniglia, il medico tira il neonato fino a che non riesce a uscire completamente. In questo caso non vi è pericolo di abrasioni ma ciò che può succedere è che la testa del neonato si presenti allungata. Questa forma innaturale tende però a sparire nei giorni immediatamente successivi al parto, restituendo al bambino una fisiologica linea della nuca.

 

In breve

ANTICHI STRUMENTI QUASI IN DISUSO

Forcipe e ventosa sono stati quindi per decenni (o secoli) un aiuto efficace per medici e ostetriche. Hanno estratto bambini in casi estremi e aiutato molte donne a diventare mamme. Oggi, per fortuna, esistono modi alternativi per favorire la nascita del bambino: corsi pre-parto che insegnano come dare spinte efficaci, epidurali studiate ad hoc, diverse posizioni in fase espulsiva e, in ultimo, cesarei d’urgenza. 

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