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Esistono varie modalità per gestire e tenere sotto controllo i dolori del parto. L’ipnosi eriksoniana è una di queste. Si tratta di una pratica ormai riconosciuta. Introdotta nel secolo scorso dallo psichiatra californiano Milton Erickson, l’ipnosi a scopo terapeutico ha tantissimi campi di applicazione: è usata per il superamento di ansie, paure e fobie, per sbloccare una situazione emotiva che impedisce di guardare avanti (un trauma, un lutto, un incidente), per la gestione dell’ansia e dello stress, per migliorare il controllo delle proprie emozioni, per superare insicurezze e indecisioni.
Contro tante forme di dolore
Secondo studi recenti, l’ipnosi è efficace anche nel contenimento dei dolori mestruali, in caso di sindrome premestruale, endometriosi, sintomi della menopausa, sulle sindrome che incidono sul piacere sessuale femminile come vaginismo e vestibolite. L’obiettivo è accedere all’inconscio dell’individuo, situato, secondo gli esperti, nell’emisfero destro del cervello, dove vengono raccolte le esperienze e le informazioni apprese nel corso della vita. Questa area cerebrale è collegata al sistema limbico-ipotalamico, il ponte di comunicazione tra la mente e il corpo.
Efficace durante il travaglio
La gestione dei dolori del parto è un altro impiego frequente dell’ipnosi e oggetto di diversi studi. Ricerche internazionali concordano sul fatto che la percezione del dolore di donne preparate al parto con l’ipnosi è molto ridotta e hanno meno necessità di stimolare il travaglio artificialmente rispetto a coloro che non ne fanno esperienza.
Predispone al benessere con il bebè
La preparazione tramite l’ipnosi però può avere altri vantaggi oltre alla gestione dei dolori del parto. Innanzitutto aiuta a vivere in modo più sereno il momento del parto e a cominciare a instaurare subito un legame con il bebè, può anche essere un’occasione per iniziare a lavorare sul benessere del nuovo nucleo familiare.