È piuttosto difficile illustrare in maniera generica quali esercizi siano più adatti per ogni singola donna che arriva alla gravidanza con un suo specifico tono muscolare e forza perineale e con una sua storia posturale, minzionale, sessuologica e dell’alvo che ne potrebbe aver alterato alcuni parametri. La cosa migliore sarebbe poter valutare o fornire criteri di autovalutazione alla futura mamma e solo in seguito indicare esercizi specifici idonei. Sarebbe anche molto importante in sede di valutazione accetarsi che la donna impari a eseguirli correttamente. In generale potremmo consigliare alla mamma di scegliere dei corsi pre parto dove vengano anche date indicazioni per gli esercizi di kegel (esercizi di contrazione perineale).
È importante che le contrazioni perineali vengano seguite sempre da momenti di rilassamento completo in posizioni che lo permettano (antigravitarie-semisupine, di fianco ecc) ed è bene sconsigliare fortemente l’utilizzo dello stop pipì (interruzione del flusso di pipì come esercizio di rinforzo) pur rimanendo un facile sistema per individuare e localizzare il muscolo e per farne una sommaria autovalutazione.
Creme e oli ammorbidenti possono aver una loro funzione e se ne incoraggiano l’uso 15 giorni prima del parto con leggero massaggio circolare sul nucleo fibroso del perineo (piccola zona esterna fra ano e vagina ).
Gravidanza e parto sono due momenti nella vita della donna durante i quali il perineo deve sostenere stress importanti; se inoltre un pavimento pelvico è già disfunzionale, non lavora in sincronia con l’apparato legamentoso durante la gravidanza e il parto, e questo può provocare danni “ irreversibili” ai legamenti gettando le basi per l’incontinenza urinaria che può comparire anche molti anni dopo in concomitanza della menopausa. Durante il parto inoltre il canale muscolare che accompagna l’uscita del bimbo è formato proprio dalla distensione di questo muscolo che ha anche una funzione attiva nella progressione del feto e da molti anni si sa che questo è un muscolo volontario e che se la mamma lo rinforza e impara a controllare la sua mobilità e il suo rilassamento gli sarà possibile partorire meglio anche attraverso l’aumento della percezione di questa zona che aiuta a direzionare meglio le spinte espulsive e a renderle quindi più efficaci E ancora, un muscolo elastico, distensibile e forte potrà far fronte a grossi stress da stiramento con minori rischi di lacerazioni o necessità di intervenire con l’episiotomia. Ancora oggi però molte donne non conoscono dove precisamente si trovi questo muscolo e quali siano le sue funzioni ne tanto meno sono in grado di valutarne eventuali problemi che ne possano condizionare il buon funzionamento.