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Molte future mamme la considerano un’ancora di salvezza. L’analgesia epidurale, in effetti, è uno dei metodi più efficaci e sicuri per partorire senza dolore. Ma non è priva di effetti indesiderati. La conferma arriva da un recente studio, secondo cui questa pratica può allungare il travaglio fino a tre ore.
Lo studio su 42.268 mamme
Lo studio è stato condotto da un team di ricercatori americani della University of California di San Francisco, e pubblicato sulla rivista scientifica Obstetrics and Gynaecology. Ha riguardato 42.268 mamme. Tutte sono state invitate a rispondere a una serie di domande sul numero di gravidanze avute, i tipi di parto affrontati, la durata di ogni travaglio, il ricorso o meno all’epidurale. Non solo. Gli autori hanno anche analizzato le loro cartelle cliniche per raccogliere ulteriori dati relativi al parto, in particolare alla seconda metà del travaglio.
Epidurale per quasi la metà delle mamme
Dall’analisi dei risultati raccolti, è emerso che circa la metà del campione ha ricevuto l’epidurale. Rientravano in questo gruppo sia donne al primo figlio sia donne che avevano già partorito. In tutti i casi, l’analgesia ha comportato un allungamento dei tempi. Per quanto riguarda il gruppo delle pluripare (donne che avevano già partorito), in quelle che si erano sottoposte all’epidurale, la seconda parte del travaglio è durata due ore e 55 minuti in più rispetto a quelle che avevano partorito senza aiuti. Nelle partorienti “novelle”, invece, il ricorso all’analgesia ha comportato un allungamento del travaglio di due ore e 19 minuti.
Parto meno doloroso ma più faticoso
Gli studiosi hanno concluso che l’epidurale riduce sì i dolori, ma comporta maggiore fatica, visto che dilata i tempi con cui il piccolo viene alla luce. È importante, dunque, che la gestante sia correttamente informata.