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La velocità con cui Kate Middleton è stata dimessa dopo il secondo parto (non che con il primo fosse stata trattenuta molto più a lungo) aveva lasciato perplesse e stupite molte persone. Eppure, le dimissioni precoci post-nascita presto potrebbero diventare la norma. A Firenze sono già una realtà. All’ospedale Torregalli, infatti, è stato avviato un progetto pilota che prevede un ritorno a casa anticipato per le neomamme e i bebè in perfetta salute.
In genere il ricovero dura 2-3 giorni
Di solito, in quasi tutte le strutture ospedaliere, dopo il parto mamma e bambino vengono trattenuti per due-tre giorni, salvo complicazioni. In questo lasso di tempo, medici e personale sanitario si prendono cura della donna e del bebè e controllano che tutto proceda per il meglio. Questi giorni servono anche alla mamma per riprendersi dalle fatiche del travaglio e del parto e per iniziare a conoscere il suo piccolo, con il supporto di esperti pronti a chiarire ogni suo dubbio.
Meno solo in determinati casi
In realtà, se donna e neonato stanno bene e il parto è stato fisiologico, non c’è nulla che vieti dimissioni più rapide. Per questo, l’ospedale Torregalli ha deciso di attivare un percorso assistenziale che prevede un ritorno a casa anticipato, a distanza di 6-24 ore dal parto. L’iniziativa è riservata solamente alle coppie mamme-bambini in buone condizioni di salute e che rispondano a determinati requisiti. “La proposta è rivolta per il momento a donne che abbiano già avuto almeno un parto e senza precedenti ostetrico/neonatologici negativi, con una gravidanza giunta al termine fra le 37 e le 42 settimane, e con decorso normale del parto e nelle 2 ore dopo il parto” ha spiegato Paola Del Carlo, direttrice della struttura di ostetricia e ginecologia dell’ospedale.
Che cosa succede dopo
Una volta dimessa, la nuova famiglia non viene lasciata sola, al contrario. Già durante la permanenza in ospedale, infatti, vengono fissati una serie di appuntamenti e di visite di controllo. Entro massimo 24 ore dalle dimissioni, la mamma riceve al proprio domicilio la visita di un’ostetrica della Asl. Inoltre, fra le 48 e 96 ore dalla nascita, donna e bebè dovranno tornare in ospedale, dove saranno sottoposti rispettivamente a un controllo ginecologico e neonatologico. Nell’occasione i piccoli verranno anche sottoposti ai primi screening obbligatori. Infine, entro sette giorni, si fissa la prima visita del puerperio presso il consultorio della zona.
Il progetto forse verrà ampliato
Il progetto per ora è stato avviato in via sperimentale. Infatti, non si sa ancora quali reazioni possa suscitare. “Se il progetto pilota di Torregalli darà risultati soddisfacenti, lo estenderemo anche ai punti nascita dell’Annunziata e di Borgo San Lorenzo” ha affermato Marco Pezzati, direttore del Dipartimento materno infantile dell’Azienda sanitaria di Firenze.