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Da tempo va affermandosi la tendenza a ridurre il tempo della degenza ospedaliera dopo la nascita, ricorrendo alla pratica delle cosiddette “dimissioni precoci” (prima delle 48-72 ore di vita del neonato). La scelta di tornare a casa subito dopo il parto, però, deve essere ponderata e concordata con il personale sanitario di riferimento, che deve accertarsi che non esistano controindicazioni. Le “Raccomandazioni per l’assistenza alla neomamma e al neonato” approvate dalle principali associazioni mediche del settore, indicano le condizioni mediche da considerare per garantire che mamma e bambino vengano dimessi in modo sicuro e, quindi, possano tornare a casa dopo il parto in tutta tranquillità…
Per la mamma…
– deve avere partorito in modo naturale;
– non deve avere evidenziato complicazioni o durante o dopo il parto che richiedano un trattamento medico o di rimanere in osservazione, una volta a casa dopo il parto;
– si possa muovere con un buon controllo del dolore;
– abbia avuto una ripresa delle normali funzioni vescicali;
– sia stata istruita sulle principali operazioni di puericultura (cambio del pannolino, medicazione del cordone ombelicale) e sulle modalità di allattamento;
– sia stata informata su come accedere ai servizi di supporto sanitario;
– non abbia perdite di sangue superiori alla norma, febbre o altre complicanze.
Per il neonato…
– deve essere nato a termine e avere un peso adeguato;
– deve avere ottenuto un indice di Apgar uguale o superiore a 9 nella seconda rilevazione eseguita a cinque minuti dalla;
– il suo adattamento cardio-respiratorio deve risultare normale e la temperatura corporea stabile;
– deve evidenziare buone capacità di suzione e l’avvio dell’allattamento deve risultare efficace;
– l’ittero (il colorito giallognolo della pelle), se presente, deve rientrare nella norma;
– deve essere stata registrata l’emissione di urine e meconio (le prime feci);
– se necessarie, il piccolo deve avere effettuato le opportune profilassi e immunizzazioni (per esempio, all’epatite B);
– non devono essere presenti elementi che suggeriscano la necessità di ulteriore osservazione, esami o cure ospedaliere.