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Sono sempre più numerose le giovani donne che consumano alcol in modo abituale, secondo quanto riferito da una delle ultime relazioni del Ministero della salute al Parlamento su alcol e problemi a esso correlati. Vino, birra, superalcolici hanno effetti nocivi sull’organismo della donna: predispongono all’osteoporosi, ai disturbi del fegato e aumentano il rischio di incorrere in un tumore al seno. Non meno importanti sono poi gli effetti negativi che si verificano consumando alcol in gravidanza: i danni al feto sono pesanti e possono condizionare per tutta la vita la salute di un bambino.
Anche piccole dosi sono pericolose
Sono più a rischio le donne che consumano elevate quantità di alcol in gravidanza. I danni al feto, soprattutto sul sistema nervoso e sui tessuti, si verificano maggiormente nel primo e nel terzo trimestre di gravidanza. La dose sicuramente dannosa è di 80 grammi di alcol puro al giorno, che si raggiunge assumendo alcuni bicchieri di vino, birra, liquori e altri superalcolici. Un bicchiere di vino da 125 ml o una birra in un boccale da 330 ml apportano circa 12 grammi di alcol, così come un bicchierino classico di grappa o liquore. Questo non vuol dire che, per essere tranquille, si possa bere ogni giorno una dose di alcol, perché non si raggiunge la dose a rischio, anzi. Secondo gli esperti, infatti, non esiste una dose minima di alcol per evitare danni al bambino in via di formazione. Per questa ragione, oggi gli esperti raccomandano caldamente alle donne che progettano di avere un bambino di impegnarsi per rinunciare a bere. E se hanno appena scoperto di essere incinte, di smettere. Per questo è nato da poco il Progetto di ricerca “Prevenzione, diagnosi precoce e trattamento mirato dello spettro dei disturbi feto alcolici (Fetal Alcohol Spectrum Disorder, Fasd) e della sindrome feto alcolica (Fetal Alcohol Syndrome, Fas)”, affidato al Centro Nazionale Dipendenze e Doping del’ISS dal Ministero della Salute.
I disturbi nel breve e nel lungo periodo
In merito alla assunzione di alcol in gravidanza, i danni al feto vengono definiti “spettro dei disordini feto-alcolici” o Fasd. Con questa definizione si intendono tutte le anomalie fisiche o comportamentali alle quali è soggetto il bambino, a causa dell’esposizione all’alcol avvenuta nella vita intrauterina. Con diversi livelli di serietà, queste problematiche possono persistere anche per tutta la vita.
Si suddividono in disabilità primarie e disabilità secondarie. Del primo gruppo fanno parte i disturbi sia fisici sia neurologici che si notano fin dalla nascita, come anomalie facciali, alterazioni dell’accrescimento, disfunzioni cognitive e comportamentali a causa degli effetti dannosi dell’alcol sullo sviluppo del sistema nervoso.
Le disabilità secondarie sono quelle che compaiono nel corso della vita, anche quando si è adulti e sono il risultato della mancata diagnosi alla nascita dei disturbi del sistema nervoso. Un bambino e, poi, un adulto con disabilità feto-alcoliche secondarie può avere seri disturbi del comportamento a scuola, difficoltà relazionali e sociali, esperienze fallimentari quando si impegna in studio o lavoro, rischio di tossicodipendenza, perfino problemi con la legge. Alla nascita e nei primi anni non è facile diagnosticare questi problemi e, in seguito, è solo possibile intervenire con trattamenti di supporto.
La sindrome feto-alcolica
Ancora più seria è la Fas, o sindrome feto-alcolica, alla quale si pensa siano soggetti almeno 30 bambini su 100 nati da mamme che assumevano molto alcol in gravidanza. I neonati che ne soffrono hanno uno scarso accrescimento sia prima sia dopo la nascita, circonferenza del cranio inferiore alla media, anomalie del viso e del capo, di mandibola e mascella. Possono essere soggetti a malformazioni del cuore, problemi a ossa e reni, bassa statura, peso scarso. Inoltre possono comparire disturbi dell’udito e della vista, strabismo, oltre a particolari forme di occhi, naso e labbra. Ci sono anche disturbi neurologici e cognitivi, iperattività, difficoltà di attenzione e apprendimento.
Spesso questi problemi non sono visibili nei primi anni di vita, ma si manifestano con la crescita e l’ingresso a scuola, quando un intervento diviene via via più difficile e meno risolutivo. L’unico modo sicuro, attualmente conosciuto, per prevenire questi problemi, molto seri e che incidono su tutta la vita di una persona, è smettere appena possibile di bere alcol anche in piccole quantità, visto che non esiste una dose considerata sicura.
Fonti / Bibliografia
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- Gravidanza e alcol: rischio già nei primi giorni - ISSaluteIn gravidanza l'alcol mette a rischio la salute del bambino. Anche piccole quantità possono causare: basso peso, parto prematuro, aborto spontaneo
- Primo piano - ISS
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