Il momento della nascita si avvicina e la futura mamma deve sottoporsi a una serie finale di controlli che, oltre ad accertare il suo benessere e quello del feto, forniscono le indicazioni necessarie per affrontare il parto nel modo migliore e più sicuro. Tra essi sono compresi gli ultimi esami del sangue e delle urine che, nel corso dell’intera gravidanza, vengono effettuati ogni mese di routine a titolo totalmente gratuito se eseguiti presso strutture pubbliche o convenzionate con il Servizio sanitario nazionale. Ecco i controlli da fare nell’ultimo mese di gravidanza con i consigli della dottoressa Daniela Fantini, ginecologa presso il consultorio Cemp di Milano.
In particolare le analisi del sangue da eseguire tra la 33a e la 37a settimana comprendono l’emocromo (per verificare un’eventuale anemia da carenza di ferro), il test dell’Hiv e dell’epatite B e C (per evitare il rischio che tali infezioni vengano trasmesse al nascituro nel corso del parto). Le analisi delle urine, oltre che tra la 33a e la 37a settimana, vanno ripetute in corrispondenza della 38a e 40a settimana e servono a escludere che la donna soffra di disturbi specifici come la gestosi (una malattia caratteristica dell’attesa contraddistinta fra l’altro dalla presenza di proteine nelle urine), il diabete (in questo caso sono gli zuccheri a segnalarlo) o un’infezione batterica delle vie urinarie.
Di solito, a partire dall’ottavo mese la frequenza degli appuntamenti dal ginecologo aumenta e, almeno indicativamente, la futura mamma viene sottoposta a una visita ogni due settimane per il controllo di: peso, pressione arteriosa, dilatazione del collo dell’utero e battito cardiaco fetale. A partire dalla 36a settimana, il medico può già fornire indicazioni sulla modalità del parto e più precisamente se sarà naturale o cesareo in base alla posizione (cefalica o podalica) e alle dimensioni del bambino. In queste occasioni vengono inoltre verificati i risultati degli ultimi esami del sangue e delle urine e prescritti eventuali ulteriori controlli (per esempio, il tampone vaginale o rettale per accertare l’assenza dello Streptococco beta-emolitico di gruppo A, un batterio potenzialmente pericoloso per il bebè). Nella 36a settimana è anche prevista una visita per la presa in carico da effettuare presso l’ospedale in cui si è deciso di partorire.
Fonti / Bibliografia
- Gestosi (Preeclampsia): disturbi, cause e cura - ISSaluteLa gestosi è una pericolosa complicazione della gravidanza. I primi disturbi includono pressione alta, presenza di proteine nelle urine, mal di testa, nausea, aumento di peso