Le analisi del sangue
Tra la 24a e la 27a settimana di gravidanza è previsto, in base al decreto legge n. 245 del 1998, il controllo della glicemia ossia della concentrazione degli zuccheri nel sangue. Questo esame consente di escludere la presenza di diabete, un disturbo del metabolismo che può comparire durante l’attesa. L’aumento della glicemia lontano dai pasti, infatti, è la caratteristica del diabete: se, quindi, la futura mamma risulta avere, a digiuno, valori fuori dalla norma (rispetto a quelli di riferimento riportati dal laboratorio), i livelli andranno tenuti sotto controllo più spesso nel corso della gravidanza e lo specialista può prescrivere alla gestante una dieta e una cura specifica. Si tratta di un esame di routine, quindi è gratuito se eseguito nelle strutture pubbliche o convenzionate con il Servizio sanitario nazionale.
L’esame delle urine
Questo controllo va ripetuto, secondo quanto previsto dal decreto legge n. 245 del 1998, tra la 24a e la 27a settimana di gravidanza. Si tratta di un esame indispensabile per escludere nella futura mamma la presenza di gestosi (malattia che può fare con maggiore facilità la sua comparsa proprio in questo periodo), diabete o di un’infezione batterica alle vie urinarie (il sistema di condotti che porta l’urina dal rene all’esterno). Gli esami delle urine sono gratuiti (non si deve pagare nemmeno il ticket) purché eseguiti in una struttura pubblica o convenzionata con il Servizio sanitario nazionale.
La visita dal ginecologo
Pur non essendo un esame di routine, rappresenta anch’esso un appuntamento mensile molto importante per tenere sotto controllo l’andamento della gravidanza e valutare la salute della futura mamma e del feto. In particolare, il ginecologo controlla ogni mese l’aumento di peso della donna, misura la pressione arteriosa per verificare che i valori siano nella norma, ascolta il battito cardiaco del feto, si informa sui movimenti del piccolo nel pancione e sugli eventuali disturbi della gestante. Tutti questi controlli sono necessari per individuare precocemente eventuali problemi, come la gestosi, in modo da poter intervenire tempestivamente. La visita dal ginecologo non rientra però tra gli esami di routine previsti dal decreto legge n. 245 del 1998: di conseguenza, non è completamente gratuito, ma si deve pagare il ticket (se la visita è eseguita nelle strutture pubbliche o convenzionate).