Bruciori di stomaco
In genere, a partire dal quarto mese la nausea e il vomito si attenuano nella futura mamma, lasciando il posto ai bruciori di stomaco (o pirosi gastrica). L’organismo della gestante, infatti, produce una grande quantità di ormoni, soprattutto estrogeni e progesterone, che hanno un’azione rilassante su tutta la muscolatura liscia dell’organismo, compresa quella dell’apparato digerente. Di conseguenza, il cibo attraversa più lentamente quest’organo, in modo da consentire un migliore assorbimento dei vari nutrienti, ma questo rallentamento comporta anche un maggiore contatto dei succhi gastrici con lo stomaco: la mucosa (ossia il tessuto di rivestimento interno) di quest’organo, quindi, può essere aggredita con maggiore facilità. Nei mesi successivi, poi, il disturbo sarà aggravato dal progressivo ingrossamento dell’utero, che determina la risalita dallo stomaco verso l’esofago del cibo e dei succhi gastrici (reflusso gastroesofageo), provocando una sensazione di bruciore.
Che cosa fare
1 Mangiare poco e spesso: limitando la quantità di cibo introdotta, si riduce di conseguenza anche la produzione degli acidi secreti dallo stomaco per attivare i processi digestivi.
2 Evitare i cibi di difficile digestione, come gli alimenti grassi, fritti o molto conditi.
3 Bere un po’ di latte al bisogno: grazie alla sua composizione, è utile per alleviare i bruciori di stomaco.
4 Bandire alcolici e fumo: oltre a essere sconsigliati per tutta la gravidanza, in quanto hanno effetti negativi sul feto in formazione, l’alcol e le sigarette risultano irritanti per la mucosa (il tessuto di rivestimento interno) dello stomaco.
5 Farsi prescrivere un antiacido, se il disturbo è molto forte e non si risolve stando attenti a tavola. Sarà il medico o il ginecologo a valutare, in base all’entità del problema, il farmaco adatto.
Prurito
In gravidanza può comparire un prurito diffuso, come conseguenza della tensione cui è sottoposta la pelle della gestante nel corso dei nove mesi. In particolare, la zona dell’addome subisce un notevole stiramento, soprattutto a partire da questo mese: è possibile, quindi, avvertire sul corpo un fastidioso prurito. In genere, tende a localizzarsi sul pancione, ma può estendersi anche ad altre zone del corpo, come le cosce e il seno.
Che cosa fare
1 Evitare di grattarsi: anche se il prurito è forte, è meglio resistere alla tentazione di grattarsi perché le unghie possono provocare lesioni sulla pelle e favorire le infezioni.
2 Mantenere la pelle idratata, utilizzando creme e oli emollienti per rendere la cute più elastica e ridurre la sensazione di tensione.
3 Preferire capi in fibre naturali per la biancheria intima: i tessuti sintetici, facendo aumentare la sudorazione, potrebbero incrementare la sensazione di prurito.
Il rimedio dolce
È possibile alleviare il disturbo con i rimedi naturali, omeopatici o fitoterapici, a base di erbe calmanti come la valeriana, la passiflora e la camomilla. Sono indicati anche bagni serali in acqua tiepida, in cui diluire un cucchiaio di amido o di estratti di avena sativa, che svolgono un’azione lenitiva e calmante. Dopo il bagno si può cospargere il corpo, o le zone che danno maggiore prurito, di talco mentolato che ha proprietà rinfrescanti.
Emorroidi
Si tratta di un problema che può fare la sua comparsa a partire da questo mese, soprattutto nelle donne che già ne soffrivano prima della gravidanza. Il problema consiste nella dilatazione delle vene della zona dell’ano e del retto (il tratto finale dell’intestino). Le cause scatenanti possono essere diverse: in primo luogo l’aumento degli ormoni (in particolare, del progesterone), che agisce su tutta la muscolatura liscia dell’organismo, determina una dilatazione della parete delle vene e il ristagno del sangue nei vasi sanguigni. In secondo luogo, l’incremento del volume di sangue in circolo provoca un’ulteriore dilatazione delle vene, le cui pareti subiscono una pressione maggiore. Infine, anche la stitichezza, tipica della gravidanza, può contribuire alla formazione delle emorroidi o farle peggiorare, in quanto determina un maggiore sforzo durante la defecazione.
Che cosa fare
1 Prevenire il problema contrastando la stitichezza: a questo scopo è consigliabile bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno e consumare diverse porzioni di verdura e frutta, ricche di fibre che favoriscono il transito intestinale. Occorre evitare anche i cibi piccanti, che possono infiammare l’intestino e far peggiorare le emorroidi.
2 Praticare frequenti sciacqui con acqua fresca o tiepida sulla zona infiammata, per alleviare il fastidio delle emorroidi una volta che si sono presentate. L’acqua fresca ha un effetto antidolorifico e procura un’immediata sensazione di sollievo.
3 Consultare il medico: se il disturbo è particolarmente intenso, potrà suggerire il ricorso a farmaci specifici, tenendo conto anche dello stato di gravidanza.