Mamme fumatrici o in sovrappeso? Il rischio è bambini obesi

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 01/08/2014 Aggiornato il 01/08/2014

Gravidanza sottocontrollo: il fumo e il peso eccessivo nei nove mesi possono far diventare fin dai primi mesi i bambini obesi

Mamme fumatrici o in sovrappeso? Il rischio è bambini obesi

Durante la gravidanza i nemici delle donne sono le sigarette e il sovrappeso, per tanti motivi ma ora si sa anche perché si fa correre il rischio ai figli di diventare bambini obesi. Infatti secondo un recente studio inglese, le donne che fumano o hanno molti chili in più durante i nove mesi  hanno un rischio più alto di avere bambini obesi e che rimangono tali fino almeno all’adolescenza. Gli esperti invitano a seguire un corretto stile di vita per evitare rischi a lungo termine nei confronti dei nascituri.

Tutto partito da una ricerca sull’asma

A mettere in guardia le future mamme da fumo e sovrappeso è uno studio della University of Memphis pubblicato dal Journal of Epidemiology and Community Health. I ricercatori hanno usato i dati di una ricerca fatta in Gran Bretagna sull’asma, che ha monitorato circa 2mila bambini dalla nascita fino ai 18 anni. Lo stesso varrebbe per il rischio di diventare bambini obesi. Gli esperti raccomandano maggiori accorgimenti per le donne specialmente durante la gravidanza, un periodo importante per garantire al nascituro uno sviuppo e una crescita corretti.

Obesità ereditaria?

I ricercatori quindi ipotizzano che “Sia il fumo che il peso eccessivo in gravidanza sono degli ottimi predittori dell’obesità fin dai primi mesi di vita e questo implica probabilmente che la tendenza al sovrappeso si eredita sotto forma di cambiamenti nel metabolismo che si verificano durante la gestazione”.

In breve

OBESITÀ EPIDEMIA MONDIALE

L’obesità ha assunto i caratteri di una vera e propria epidemia mondiale. Secondo le rilevazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità sovrappeso e obesità sono responsabili in Europa dell’80% dei casi di diabete tipo 2, del 35% dei casi di malattie ischemiche cardiache e del 55% di malattie ipertensive. A questi si aggiungono i pesanti costi economici e sociali: il 2-8% dei costi sanitari e il 10-13% dei decessi.

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