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Fumare in gravidanza aumenta il rischio che il bimbo soffra di sindrome da deficit di attenzione e iperattività (Adhd): è quanto emerge da uno studio dell’università di Yale (Stati Uniti) sulle mamme fumatrici. L’esposizione precoce alla nicotina può, infatti, innescare cambiamenti genetici che influenzano la formazione di connessioni tra le cellule cerebrali del bebè, predisponendolo alla comparsa di disturbi del comportamento.
Agisce sul Dna
Secondo lo studio, la nicotina agirebbe su un regolatore chiave del Dna che, a sua volta, influisce sull’attività dei geni cruciali per la formazione e la stabilizzazione di sinapsi tra le cellule cerebrali. Indotto nei topi, questo regolatore ha spinto gli animali a dare attenzione a stimoli che invece avrebbero dovuto ignorare. I ricercatori hanno così concluso che fumare in gravidanza aumenta il rischio che il bimbo soffra di sindrome da deficit di attenzione e iperattività. L’incapacità di concentrarsi, infatti, è il segno distintivo di questo e altri disturbi comportamentali, collegati alle mamme fumatrici e all’esposizione al fumo passivo. Non è stato ancora chiarito quanto tempo è necessario affinché l’esposizione ambientale al fumo crei problemi comportamentali nel nascituro.
Tanti effetti nocivi
È noto che il fumo in gravidanza ha diversi effetti nocivi sul feto: le sostanze tossiche contenute nelle sigarette attraversano la placenta, riducendo l’apporto di ossigeno al bambino, compromettendo l’integrità del suo sistema nervoso e aumentando il rischio di malformazioni, difetti cardiaci, patologie gastrointestinali. Ora questo studio aggiunge che fumare in gravidanza aumenta il rischio che il bimbo soffra di sindrome da deficit di attenzione e iperattività.
Che cos’è l’Adhd
L’Adhd è un disturbo neurobiologico dovuto all’alterazione di alcuni circuiti cerebrali dei bambini e colpisce il 3,5% circa della popolazione pediatrica. I bambini affetti da questo disturbo non riescono a controllare le risposte all’ambiente, sono disattenti, iperattivi e impulsivi, e ciò compromette la loro vita di relazione e scolastica. Le conseguenze negative di un mancato trattamento possono andare dall’abuso di sostanze stupefacenti allo scarso rendimento scolastico, alla mancanza di relazioni interpersonali fino all’isolamento sociale.