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Tutte le future mamme, e non solo, sanno che durante la gravidanza può essere necessario assumere degli integratori. Quello che forse non sanno è che i prodotti a base di acido folico non sempre sono sufficienti per permettere il buon accrescimento del feto e proteggere la salute futura del bebè. Lo ha confermato un grandissimo esperto di iodio e tiroide, il dottore Lewis E. Braverman della Johns Hopkins School of Medicine e Boston University.
Acido folico per tutte
L’integratore che la maggior parte delle persone associa alla gravidanza è quello a base di acido folico o vitamina B9. In effetti, si tratta di una sostanza davvero preziosa nei nove mesi. Innanzitutto, favorisce il corretto proseguimento della gestazione, prevenendo problemi seri, come il ritardo della crescita del feto, il distacco precoce di placenta e il parto prematuro. In secondo luogo, diminuisce il rischio di alcune malformazioni fetali, in particolare quelle al tubo neurale, come la spina bifida. I cibi più ricchi di vitamina B9 sono le verdure a foglia verde (spinaci, broccoli, asparagi, lattuga), le arance, i legumi, i cereali, la frutta come limoni, kiwi e fragole, e il fegato. Occorre sapere, però, che il processo di cottura distrugge la grande maggioranza dei folati presenti nei cibi. Anche per questo motivo con la dieta è difficile assumere più di 200 microgrammi (mcg) di acido folico al giorno. Invece, in gravidanza la dose consigliata è di 400 mcg. Ecco perché, solitamente, il ginecologo prescrive a tutte le donne incinta integratori ad hoc.
Anche lo iodio è essenziale
Pochi sanno che anche lo iodio è fondamentale per il corretto proseguimento della gravidanza. “I maggiori problemi legati a questa carenza si riscontrano per il feto e per il neonato: un alto tasso di aborti spontanei tra le madri con deficit di iodio, un alto numero di nati talmente prematuri, da finire spesso nelle unità di terapia intensiva, e se la carenza è molto grave possono essere presenti nel bambino ritardi mentali e psicomotori. Per non parlare del rischio di sviluppare il gozzo” ha spiegato il dottor Lewis E. Braverman.
Nei nove mesi l’alimentazione non basta
In Italia, la mancanza di iodio riguarda soprattutto le donne che abitano nelle valli, lontano dalle fonti marine di questo minerale. In ogni caso, per prevenirla è bene due bicchieri di latte vaccino al giorno e usare il sale iodato, ossia arricchito con questo elemento. Accorgimenti che possono non bastare nelle donne in attesa, che hanno bisogno di 250 mcg al giorno di iodio. Come fare dunque? “Dal momento della pianificazione di una gravidanza fino alla fase cruciale dell’allattamento, si dovrebbe ricorrere a pillole di multivitaminici che contengano almeno 150 microgrammi di iodio in ogni pillola. Non molti lo sanno. Come non tutti sono consapevoli del fatto che il sale marino e il sale kosher non sono di per sé iodati” risponde l’esperto.