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La diarrea, o dissenteria, è un disturbo che può presentarsi in tutti i trimestri della gravidanza e può avere cause diverse. In genere non rappresenta un pericolo, né per la mamma né per il feto, ma può risultare parecchio fastidiosa, soprattutto se si accompagna, come succede in parecchi casi, a dolori addominali e nausea.
Nella maggior parte dei casi si risolve da sola, ma è importante gestirla con un’idratazione e un’alimentazione adeguate tenendo sempre conto che se, dopo due giorni non passa, e per di più è accompagnata da febbre, dolori addominali intensi o segni di disidratazione, è importante consultare il medico per escludere infezioni o altre problematiche. Ne parliamo con la dottoressa Laura Mazzotta, Specialista in Igiene e medicina Preventiva, Nutrizione clinica e Direttore sanitario del Poliambulatorio AEstheMedica di Ferrara.
Cause
«Sebbene sia più comune sentir parlare di stitichezza durante l’attesa, episodi di feci molli o acquose, con scariche che si presentano anche più volte al giorno, possono verificarsi nei nove mesi e, in alcuni casi, diventare un fastidio significativo» precisa l’esperta.
Le cause della diarrea in gravidanza possono essere molteplici e dipendono da fattori fisiologici, ormonali e alimentari che la dottoressa Mazzotta va ora ad elencare:
- cambiamenti ormonali: l’aumento dei livelli di prostaglandine e di altri ormoni può accelerare il transito intestinale.
- cambiamenti nella dieta: molte donne modificano le proprie abitudini alimentari nel momento in cui scoprono di essere incinte, introducendo più fibre, frutta o altri cibi a volte meno tollerati dall’organismo e quindi responsabili di cambiamenti dell’alvo.
- maggiore sensibilità agli alimenti: alcuni cibi che prima non davano problemi possono risultare più difficili da digerire in gravidanza.
- integrazione di ferro: alcune formulazioni di ferro possono irritare il tratto intestinale e causare episodi di diarrea in gravidanza.
- infezioni: gastroenteriti virali, batteriche o parassitarie possono colpire in gravidanza, anche considerato il fatto che il sistema immunitario si trova nella difficile condizione da un lato di dover accettare il feto e dall’altro di difendersi dagli attacchi esterni. Ne può così risultare indebolito e questo può lasciare spazio all’aggressione di virus come il norovirus e il rotavirus, batteri come il campylobacter e parassiti come la giardia: causano una gastroenterite che ha come sintomo la diarrea.
- intolleranze: in gravidanza alcune donne sviluppano intolleranza al lattosio temporanea, responsabile di un’alterazione dell’alvo con frequenti scariche di diarrea.
- stress: lo stato di ansia che può accompagnare soprattutto le prime fasi della gravidanza può incidere a livello intestinale, soprattutto nelle donne che già precedentemente soffrivano di sindrome del colon irritabile.
Diarrea nelle prime settimane di gravidanza o primo trimestre
«La diarrea può presentarsi in qualsiasi fase della gravidanza, ma la sua incidenza e le sue cause variano in base al periodo di gestazione» precisa l’esperta. Nella fase iniziale della gravidanza la diarrea può essere abbastanza frequente, causata dall’adattamento ormonale che può avere riflessi anche a livello intestinale. In genere questo provoca la stipsi, ma i cambiamenti ormonali possono indirizzare l’avo anche verso la strada opposta.
Non vanno trascurati poi i cambiamenti nella dieta, una maggiore sensibilità digestiva, ma anche lo stress che può essere legato alla presa di coscienza del nuovo stato, tutti fattori che possono incidere sulla motilità intestinale. Anche alcuni integratori, soprattutto a base di ferro che vengono prescritti nel primo trimestre, possono favorire la comparsa di diarrea in gravidanza.
Diarrea nel secondo e nel terzo trimestre
Nel secondo trimestre la diarrea in genere è meno presente poiché il corpo si stabilizza e i cambiamenti ormonali sono meno intensi. Tuttavia, alcune integrazioni vitaminiche o una dieta più ricca che le donne a volte seguono per paura di non soddisfare a sufficienza i bisogni del feto, possono scatenarla.
«Nel terzo trimestre l’aumento delle prostaglandine e la pressione del bambino sull’intestino possono accelerare il transito intestinale» continua la dottoressa Mazzotta. La diarrea può diventare più frequente, soprattutto in prossimità del parto: è un segnale evidente dei cambiamenti ormonali, in particolare dell’aumento dei livelli di progesterone che, associati a un aumento dell’ossitocina, inducono le contrazioni del travaglio.
Importante in ogni caso nel secondo come nel terzo trimestre escludere, con una visita ginecologica e un’ecografia, che la diarrea sia la conseguenza di un picco ormonale e che segnali quindi la presenza di contrazioni uterine che possono portare a un parto prematuro.
Cosa prendere
«Nella maggior parte dei casi, la diarrea in gravidanza è autolimitante» spiega la dottoressa Mazzotta. «Questo significa che si risolve spontaneamente nell’arco di pochi giorni, ma che necessita comunque di essere gestita con alcune semplici strategie che aiutano a farla rientrare presto e ne evitano le conseguenze più gravi». Ecco i consigli dell’esperta.
- idratazione: a qualunque età, a partire dai neonati fino agli anziani, la disidratazione è la conseguenza più grave della dissenteria. Ecco perché anche in gravidanza è importante bere molta acqua, a piccoli sorsi, e brodi vegetali leggeri. Eventualmente si può anche ricorrere a soluzioni reidratanti per compensare le perdite di liquidi e sali minerali, ma solo se consigliate dal medico.
- alimentazione adeguata: seguire una dieta leggera basata sulla regola BRAT (banane, riso, mela cotta e pane tostato), evitando cibi ricchi di fibre insolubili, latticini, fritti e cibi piccanti. La dieta BRAT è una dieta spesso raccomandata per alleviare i sintomi gastrointestinali come nausea, vomito e diarrea. Prevede infatti l’assunzione di cibi facilmente digeribili e a basso contenuto di grassi e fibre. Da seguire per un periodo molto limitato, massimo tre giorni, solitamente è consigliata a chi soffre di diarrea perché adatta per permettere all’intestino di “riposare” e ridurre la quantità di feci.
- fermenti lattici: l’assunzione di probiotici specifici può essere d’aiuto nel ristabilire l’equilibrio della flora intestinale. Possono essere consigliati dal medico di base, dal ginecologo o dal farmacista.
- evitare cibi irritanti: caffè, cioccolato, fritti, alcol e bevande zuccherate, già di norma tutti esclusi o comunque da tenere sotto controllo in gravidanza, andrebbero del tutto evitati in caso di diarrea perché possono peggiorare la situazione.
Per quanto riguarda i farmaci anti-diarroici è basilare evitare il fai da te e consultare sempre il medico prima di assumerli: solo dopo una attenta visita lo specialista sarà in grado di consigliare la terapia farmacologica, qualora serva, più adatta al periodo della gravidanza.
Quando preoccuparsi
«Se la diarrea persiste per più di due giorni, è accompagnata da febbre, dolori addominali intensi è importante consultare il medico per escludere infezioni o altre problematiche» spiega la dottoressa Mazzotta. E’ basilare soprattutto monitorare con attenzione il rischio di disidratazione, una condizione pericolosa sia per la donna che per il feto. I segnali da monitorare:
- aumento della sete
- urina scarsa e a poco a poco sempre più scura e maleodorante
- labbra e occhi secchi
- senso di affaticamento
- abbassamento della pressione con rischio di svenimento.
In presenza di una o più di queste condizioni, è opportuno rivolgersi tempestivamente al 118.
Va ricordata infine la necessità di monitorare una diarrea persistente nel secondo e terzo trimestre per escludere che sia il segnale di un parto prematuro.
In breve
La diarrea in gravidanza è un disturbo comune ma gestibile in genere da sole con le giuste attenzioni. Un’alimentazione equilibrata, una buona idratazione e il supporto medico quando necessario aiutano a superarla in modo sicuro, senza rischi per la mamma e il bambino.