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Le future mamme spesso si preoccupano dei viaggi in aereo o in nave, ma non pensano mai al pericolo di quelli in automobile. Al volante di un’auto, infatti, questi disturbi compromettono la lucidità, la concentrazione e la prontezza di riflessi necessari a una guida sicura, aumentando il rischio di incidenti. Per non parlare di dubbi, pensieri, preoccupazioni che affollano la mente durante la gravidanza e impediscono di concentrarsi sulla strada.
A rischio soprattutto il secondo trimestre
Il pericoloso legame tra disturbi della gravidanza e rischio di incidenti automobilistici è sottolineato da uno studio condotto da un gruppo di scienziati dell’università di Toronto (Canada). Dopo aver analizzato i casi di più di 507 mila donne in gravidanza protagoniste di incidenti stradali di media o grave entità, è emerso che il rischio maggiore si verifica nel secondo trimestre, attestandosi intorno al 42%.
Colpa di nausea e affaticamento
Un motivo in più per tenere sotto controllo la nausea, che può continuare anche nel secondo trimestre, e affaticamento. Si può ricorrere agli appositi bracciali elastici in tessuto da indossare ai polsi, che funzionano secondo il principio dell’acupressione: regolarizzano il funzionamento degli organi responsabili della nausea, specialmente se associata a emicrania.
Contro la nausea rimedi naturali
Altri rimedi utili: prima di sedersi al volante, succhiare un ghiacciolo reidratante a base di erbe efficaci nel contrastare la nausea, masticare un pezzetto di zenzero, bere un tè al limone, inspirare per qualche secondo da un fazzoletto profumato con alcune gocce di olio essenziale di menta piperita.
Contro la stanchezza riposo ma non troppo
Contro la stanchezza e i disturbi di stomaco, è consigliabile rallentare i ritmi, fare tutto con calma e soprattutto, al mattino, alzarsi lentamente dal letto e aspettare qualche secondo prima di mettersi in piedi. Non esagerare con il riposo, che induce ancora più stanchezza. Una passeggiata di almeno 15 minuti al giorno è consigliabile per stimolare la produzione di endorfine (gli ormoni del buonumore), ma non nella seconda parte della giornata, per non interferire con i ritmi del sonno.