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La consapevolezza sui rischi legati al consumo di alcol in gravidanza è certamente aumentata negli ultimi anni, eppure ci sono ancora margini di miglioramento. Secondo un sondaggio condotto dalla Doxa per AssoBirra (Associazione nazionale dei produttori della birra e malto), che ha intervistato oltre 800 donne tra i 18 e i 44 anni (412 donne incinte e/o con figli piccoli e 425 a donne senza figli), il 65% delle donne che ha avuto un figlio sa che durante i mesi della gravidanza non bisogna assumere alcol, eppure molte di loro non riescono a smettere del tutto (1 su 3 fra le consumatrici). Talvolta non essendo pienamente consapevole delle conseguenze (il 67% ritiene che non sia rischiosa una assunzione saltuaria).
Un comportamento sbagliato
Secondo l’indagine, tra le paure più frequenti che colpiscono le donne in gravidanza c’è sicuramente il timore che “il bambino possa non essere sano” (54%), segue poi la paura per il “dolore del parto” (8%) e quella di “perdere il bambino” (7%). Nonostante ciò, tra le consumatrici, 1 su 3 ha solamente “ridotto il consumo”, invece di interromperlo del tutto. Si tratta di donne che adottano un comportamento sbagliato in un momento particolare della loro vita. Anche nei restanti due terzi, però, non sempre viene adottato il comportamento migliore: rimane, infatti, una parte di consumatrici che ha smesso di bere solo “quando ha saputo di essere in attesa” e non “quando ha iniziato a provare ad avere un figlio”.
È importante la prevenzione
I rischi legati al consumo di alcol in gravidanza costituiscono un argomento delicato e non del tutto noto. Secondo Paolo Scollo, presidente di Sigo, Società italiana di ginecologia e ostetricia, oggi la scienza non ha individuato ancora il livello di consumo di alcol al di sotto del quale si può bere senza rischi quando si aspetta un figlio. Il problema delle “quantità” di alcol assunto in gravidanza è sicuramente un punto importante da chiarire. Il 59% del campione oggetto della ricerca associa ad almeno un bicchiere al giorno la frequenza di consumo di alcol che può portare al rischio di malformazioni o di aborto e l’8% ritiene che il limite da non superare sia di una-due volte a settimana, mostrando così una conoscenza parziale o confusa dell’argomento.