Hiv in gravidanza: i farmaci non ritardano l’apprendimento del bebè

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 20/09/2013 Aggiornato il 20/09/2013

  Un recente studio rivela che i bimbi nati da mamme coni Hiv in gravidanza che hanno usato i farmaci specifici, non imparano a parlare più tardi degli altri 

Hiv in gravidanza: i farmaci non ritardano l’apprendimento del bebè

 

Se la donna soffre di Hiv in gravidanza e deve assumere i farmaci specifici contro questa malattia, non deve temere che il suo bimbo avrà problemi di apprendimento. È la conclusione cui è giunto uno studio sull’Hiv in gravidanza condotto da un gruppo di ricercatori americani, pubblicato sulla rivista Pediatric Infectious Disease Journal dell’Istituto nazionale della salute americano.

Va seguita una cura apposita per non contagiare il bimbo

Chi soffre di Hiv in gravidanza deve usare un cocktail di farmaci anti-Hiv per ridurre il rischio di trasmettere la malattia al figlio. Questi trattamenti sono generalmente sicuri per quanto riguarda la tossicità sugli organi del feto. Tuttavia, occorre tenere presente che eventuali effetti secondari si possono manifestare molto tempo dopo la cura nel bambino.

Non ci sono interferenze con il linguaggio

Lo studio ha riguardato due gruppi di donne sieropositive in dolce attesa: un gruppo, durante la gravidanza, ha assunto i farmaci per l’Hiv, l’altro no. Gli esperti hanno confrontato le condizioni di salute dei figli di queste donne a un anno e a due anni di età. Ebbene, è emerso che a due anni la percentuale di bambini con ritardo nell’apprendimento del linguaggio era identica nei due gruppi. Solo nei bimbi le cui madri hanno assunto il farmaco atazanavir si è registrato un ritardo nell’apprendimento delle prime parole a un anno. Tuttavia, una volta compiuti i due anni, questi bambini non hanno avuto un numero maggiore di problemi rispetto agli altri: il ritardo, dunque, nel giro di un anno si è annullato.

Via libera ai farmaci per l’Hiv

Secondo i ricercatori, questo studio dimostra che prendere farmaci farmaci per l’Hiv nel corso della gestazione non causa problemi di espressione nei bambini. 

In breve

COME RIDURRE IL RISCHIO DI TRASMISSIONE

L’uso di farmaci per l’Hiv e il ricorso al parto cesareo riducono sensibilmente il rischio di trasmissione dell’Hiv da una madre sieropositiva al figlio. Ancora dubbi invece se conviene che la donna con Hiv allatti al seno oppure no. 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

A sei settimane messa a riposo a letto per 20 giorni per via di un distacco

18/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

I "distacchi" a inizio della gravidanza sono comuni e, soprattutto se viene già rilevata l'attività cardiaca dell'embrione, non impediscono la buona evoluzione della gravidanza. Il riposo a letto è ininfluente nel bene e nel male.   »

Bimba di 4 anni che respinge la mamma e vuole solo il papà

18/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Francesca Simion

Leggi anche:  »

In 5^ settimana la camera gestazionale è vicina alla cicatrice del precedente cesareo

18/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La posizione della camera gestazionale in prossimità della cicatrice nei primissimi tempi della gravidanza è inevitabile perché l'utero è ancora di piccole dimensioni.   »

Fai la tua domanda agli specialisti