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Si è sempre pensato che usare antidepressivi durante la gravidanza fosse dannoso per il bebè. Invece, potrebbe non comportare rischi aggiuntivi di malformazioni fetali. Questa perlomeno è la conclusione cui è giunto un recente studio condotto da un team di ricercatori statunitensi del Brigham and Women’s Hospital di Boston, pubblicato sul New England Journal of Medicine.
Analizzate un milione di mamme
Gli autori della ricerca hanno esaminato i dati di quasi un milione di mamme, tutte iscritte all’assicurazione pubblica Medicaid. In particolare, hanno considerato i dati relativi all’utilizzo di
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armaci antidepressivi durante la gravidanza e alla salute dei figli. Lo scopo era capire se fra le due variabili ci fosse una qualche associazione.
Il rischio di malformazioni aumenta di pochissimo
Dall’analisi è emerso che circa il 7% delle partecipanti allo studio ha impiegato antidepressivi durante i nove mesi di gravidanza. Ebbene, queste donne presentavano un rischio di poco elevato rispetto alle altre di dare alla luce figli con malformazioni. Più precisamente, si è visto che fra i bambini nati da donne che non avevano fatto uso di antidepressivi durante l’attesa, si sono verificati 72 casi di malformazioni cardiache ogni 100 mila nati. Fra quelli esposti durante la vita intrauterina agli antidepressivi, invece, il rischio aumentava del 25%. Tuttavia, togliendo la quota di malformazioni dovute a comportamenti a rischio, tipici di chi soffre di depressione, come abuso di alcol e fumo, rimaneva una probabilità maggiore del 6%: un numero statisticamente poco significativo.
Servono nuove indagini
Si tratta di uno dei pochissimi studi che ha dato risultati di questo tipo. Altri condotti in passato, infatti, avevano raggiunto conclusioni opposte. Per questo, secondo gli esperti, servono nuove indagini. “Il 10-15% delle donne in gravidanza è affetta da depressione, quindi il problema se i farmaci sono o no sicuri è stringente” hanno affermato gli studiosi.