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Solo cibo naturale, niente spray per ambienti e alla larga dal fumo. Così si abbassa il rischio che il bebè in arrivo soffra di malattie respiratorie. Secondo uno studio della Mailman School of Public Health (Stati Uniti), infatti, gli spray deodoranti per la casa possono essere pericolosi in gravidanza: l’esposizione nell’utero materno a due ftalati (butilbenzilftalato e n-butil ftalato) è legata a un maggiore rischio che i piccoli sviluppino asma tra i 5 e gli 11 anni.
Evitare gli spray
Il consiglio di Renato Cutrera, responsabile dell’Unità operativa di broncopneumologia dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma e presidente eletto della Simri (Società italiana malattie respiratorie infantili) è scegliere durante la gravidanza uno stile di vita il meno possibile esposto agli inquinanti e seguire un regime alimentare naturale e sano. In particolare, gli spray deodoranti per la casa possono essere pericolosi in gravidanza: meglio non usarli, soprattutto se non si aprono spesso le finestre, come può accadere d’inverno. L’esperto consiglia di arieggiare casa con intelligenza, evitando i momenti di maggiore traffico, soprattutto se si abita in città e in un piano basso.
Niente fumo
L’altro consiglio è quello di non fumare. Una serie di studi ha dimostrato la correlazione tra il fumo di sigaretta e numerose malattie respiratorie, tra cui l’asma. Inoltre è dimostrato che in caso di madri fumatrici, il peso del bambino alla nascita è inferiore rispetto a quello dei figli di madri non fumatrici. Oltre al fumo attivo, anche quello passivo comporta dei rischi. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, sono presenti circa 1,2 miliardi di fumatori adulti che producono fumo ambientale o di “seconda mano”, come viene anche definito in Inghilterra, al quale è esposto circa la metà dei bambini.
Pericoli anche da quello di terza mano
“Esiste poi il fumo di “terza mano” – spiega Cutrera – cioè quello di cui si impregnano gli abiti del fumatore. È il caso di una madre che si accende una sigaretta sul balcone di casa e poi rientra nell’appartamento con i vestiti impregnati e prende in braccio il bambino”. Tra i neonati, il fumo passivo è anche un fattore di rischio di Sids (Sudden Infant Death Syndrome) o morte in culla, ovvero il decesso improvviso di un lattante inferiore all’anno di vita senza cause accertate. Se si riduce l’esposizione pre e post natale al fumo, si abbassa in maniera sostanziale il rischio di Sids.