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Non son solo le donne a dover stare attente allo stress e alla depressione durante la gravidanza. Anche i padri, durante la dolce attesa della compagna, se in preda a stress e umore depresso potrebbero influire sulla salute futura del bambino, aumentando le probabilità che questi soffrano di disturbi emotivi e comportamentali. Confrontando i bambini nati da genitori non depressi con i figli di papà afflitti da stress, a due anni questi ultimi sono risultati più capricciosi, inquieti, in preda a pensieri preoccupanti, angoscianti, terrorizzati da nuove situazioni.
Ricadute sui figli
L’indagine che ha dimostrato questo legame è stata effettuata in tre università di Cambridge, Birmingham, New York e Leida ed è stata pubblicata sulla rivista Development & Psychopathology. Gli scienziati hanno somministrato dei test valutativi a 438 genitori alla loro prima gravidanza, ripetendoli poi sui figli a 14 e 24 mesi di vita. I risultati dimostrano che sia l’equilibrio psicoemotivo di entrambi i genitori sia la presenza di eventuali situazioni conflittuali all’interno della coppia genitoriale possono determinare importanti problemi emotivi nei figli durante la loro infanzia.
Si tratta del primo studio scientifico che indaga l’influsso sui figli dello stato emotivo e psicologico delle mamme ma soprattutto dei papà, sia prima sia dopo la nascita, in quanto fino a questo momento l’esperienza della paternità era sempre stata considerata un mondo a parte rispetto a quella materna oppure non veniva valutata per nulla. Ora invece questo studio ipotizza che le difficoltà psicologiche ed emozionali vissute da entrambi i genitori nelle prime relazioni con il figlio possono avere ripercussioni a lungo termine. Già altri studi lo avevano evidenziato: lo stress vissuto dai papà durante la gravidanza della compagna, ma anche dopo la nascita del bambino, può influenzare lo sviluppo cerebrale dei figli, predisponendoli a problemi come la depressione, perché modifica la funzionalità del “serbatoio” in cui matura il liquido seminale maschile.
Più rischi di depressione
Le ricerche dimostrano anche come un contesto di forte stress durante i primi anni di vita può essere alimentato da una soggettiva vulnerabilità agli stress determinata dal proprio patrimonio genetico (alcune varianti geniche possono rendere alcuni soggetti più vulnerabili di altri allo sviluppo di psicopatologie come la depressione).
Importante il sostegno
Lo scopo dell’indagine è sottolineare l’importanza di un sostegno psicologico strutturato rivolto ai futuri genitori sia durante la gravidanza che dopo la nascita del bambino. Attraverso supporti puntuali ed efficaci, le coppie vanno preparate al passaggio alla genitorialità per tutelare tutta la famiglia e garantire un sano sviluppo psicoemotivo del bebè.