Argomenti trattati
I danni del fumo in gravidanza sono noti da tempo: dal rischio di parto prematuro a quello di aborto spontaneo, fino a quello di morte in culla. Meno conosciuti sono però i rischi legati al fumo maschile. Anche i papà, invece, dovrebbero smettere di fumare, almeno durante la gravidanza della compagna. Lo suggerisce uno studio della Central South University di Changsha (Cina), che ha dimostrato che la quantità di sostanze tossiche con cui il neonato viene indirettamente a contatto è spesso superiore a quella a cui risultano esposti i figli di donne fumatrici.
Rischio malformazioni al cuore
Analizzando i dati già presenti in letteratura, i ricercatori hanno studiato la relazione esistente tra il fumo in gravidanza del papà, l’esposizione al fumo passivo da parte delle madri e il rischio di rilevare cardiopatie congenite nei figli. È emerso che il rischio più alto si corre proprio quando a fumare è il futuro padre. I bambini nati da genitori fumatori (uno o entrambi) hanno un più elevato rischio di sviluppare un difetto del setto atriale (che consente lo scambio di sangue tra le due metà del cuore) o un’ostruzione dell’arteria polmonare. Molte sostanze sprigionate dal fumo di sigaretta sono, infatti, teratogene, in grado cioè di determinare malformazioni a livello embrionale.
Smettere prima del concepimento
L’occasione è propizia per ricordare che una donna dovrebbe smettere di fumare ancora prima di iniziare una gravidanza, per assicurarsi di aver eliminato tutte le sostanze tossiche dal proprio organismo al momento del concepimento. Importante anche tenersi a debita distanza dai fumatori: in casa come al lavoro. L’obbiettivo deve essere quello di tendere a un’esposizione di fumo passivo pari a zero.