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Un tempo, associare malattie autoimmuni e gravidanza sembrava praticamente impossibile. Questi disturbi, in cui il sistema di difesa attacca l’organismo come se fosse un nemico, infatti, spesso si rivolgevano contro il feto causando aborti precoci e parti prematuri. Oggi le conoscenze medico- scientifiche permettono alle donne con una malattia autoimmune di portare avanti una gestazione in sicurezza e di mettere al mondo un bambino sano. È però importante pianificare controlli regolari, in cui il ginecologo lavora a stretto contatto con altri esperti.
Che cosa sono le malattie autoimmuni
Le malattie autoimmuni sono un gruppo di disturbi molto diversi tra loro. In comune hanno il fatto di essere caratterizzate da una produzione di anticorpi che attaccano alcune strutture dell’organismo, danneggiandole. Anche le manifestazioni sono differenti. Sono malattie autoimmuni, per esempio, il Les o Lupus eritematoso sistemico, caratterizzato da eruzioni cutanee e coinvolgimento degli organi interni, e l’artrite reumatoide, in cui gli auto-anticorpi si dirigono verso le strutture articolari, danneggiandole causando dolore e difficoltà di movimento. È una malattia autoimmune la celiachia, che causa intolleranza verso il glutine, così come la tiroidite di Hashimoto che provoca malfunzionamento della tiroide.
L’elenco è molto lungo e i vari tipi di malattie autoimmuni coinvolgono diversi specialisti, dal reumatologo all’endocrinologo, dal diabetologo al gastroenterologo e molti altri esperti ancora.
Quali rischi in gravidanza
Poiché le malattie autoimmuni sono caratterizzate da un attacco contro l’organismo stesso, durante i nove mesi i disturbi possono aumentare. Il binomio malattie autoimmuni e gravidanza non è caratterizzato da un aumento di mortalità materna o di malformazioni fetali rispetto alla media e questo è già un dato rassicurante. Tuttavia, la malattia qualche volta può peggiorare durante l’attesa e – soprattutto – possono verificarsi parti prematuri, ritardi di crescita in utero e purtroppo anche aborti spontanei. Gli esperti oggi però rassicurano. La gestante non si deve preoccupare perché i progressi medici nella gestione della gravidanza hanno ridotto i rischi. Malattie autoimmuni e gravidanza possono insomma essere gestite molto meglio rispetto al passato. È importante che la malattia sia stabile e ben gestita al momento del concepimento.
L’importanza dei controlli regolari
In età fertile, la donna deve occuparsi della propria salute per mantenere sotto controllo il suo problema autoimmune. Le gestanti con malattia stabile al momento del concepimento, hanno gravidanze senza incidenti, senza peggioramento della malattia e danno alla luce neonati sani al termine della gestazione. I controlli devono avvenire ogni 4-6 settimane anche durante la gravidanza, eseguendo esami specifici del sangue. Per esempio, nel caso del Lupus eritematoso sistemico si valuta la presenza di anticorpi anti-fosfolipidi e di altre sostanze come gli anticorpi anti-Ro/SSA. Inoltre, si valuta la funzione tiroidea. Durante la gravidanza vanno effettuati mensilmente i controlli di VES, PCR, emocromo, glicemia, urea, creatininemia, ALT, esame, oltre ai controlli clinici ginecologici e immunoreumatologici. Lo stesso vale per le altre malattie.
Fonti / Bibliografia
- Le malattie autoimmuni: come riconoscerle - ISSaluteL’autoimmunità è una condizione dell'organismo in cui il sistema immunitario non riconosce come propri i suoi componenti e mette in atto meccanismi per attaccarli
- https://www.aogoi.it/media/7845/malattie-autoimmuni-e-gravidanza-min.pdf