Gli esami del sangue
Si effettuano (secondo quanto previsto dal decreto legge n. 245 del 1998 e dal successivo aggiornamento dei Lea del 2017) tra la 28a e la 32a settimana di gravidanza e sono gratuiti se eseguiti nelle strutture pubbliche o convenzionate con il Servizio sanitario nazionale. Gli esami del sangue sono i seguenti:
- l’emocromocitometrico: con questo esame si controllano la quantità e le percentuali dei globuli bianchi e dei globuli rossi (elementi del sangue) e la concentrazione dell’emoglobina (la proteina che trasporta l’ossigeno ai vari tessuti) e serve ad accertare che la donna non soffra di anemia, un disturbo contraddistinto dalla carenza di queste componenti nel sangue.
- toxotest: questo esame serve per verificare se ci sono stati contagi da Toxoplasma gondii, il protozoo responsabile della toxoplasmosi pericolosa in gravidanza. Questo esame ricerca nel sangue gli anticorpi specifici, detti in termini medici immunoglobuline, contro il protozoo. In dettaglio, si ricercano due tipi di immunoglobuline: le IgM, che si formano quando c’è un’infezione e quindi avvertono che la malattia è presente e le IgG, che invece rimangono nel sangue a testimonianza che l’organismo in passato ha incontrato il parassita.
- test di Coombs indiretto: è un esame che serve per identificare nel sangue degli anticorpi specifici che potrebbero attaccare i globuli rossi del feto, alterandone notevolmente lo sviluppo se i due tipi di sangue, quello fetale e quello della madre, venissero in contatto, scatenando la reazione immunitaria da parte dell’organismo della mamma. La conseguenza più grave che potrebbe capitare è una vera e propria malattia, la malattia emolitica, che può portare alla morte in utero. È gratuito, quindi non si paga nemmeno il ticket purché eseguito nella ventottesima settimana di gravidanza in strutture pubbliche.