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Le analisi del sangue e delle urine in gravidanza sono controlli essenziali, da eseguire regolarmente per individuare in tempo eventuali problemi. Questi potrebbero interferire con lo sviluppo e il benessere del feto ed è bene scoprirli e affrontarli per tempo. Ecco quali sono i controlli sul sangue e sulle urine che il ginecologo può prescrivere all’inizio della gestazione e anche prima del concepimento.
Il decreto ministeriale per le analisi gratuite in gravidanza
Le analisi del sangue e delle urine in gravidanza fanno parte di quei controlli ai quali hanno diritto gratuitamente le donne in attesa e le coppie che desiderano avere un bambino.
L’elenco di tutte le prestazioni gratuite è contenuto nel Decreto ministeriale del 10 settembre 1998, sostituito dal Dpcm sui nuovi Livelli essenziali di assistenza del 12 gennaio 2017. Questo decreto prevede che senza nemmeno il pagamento del ticket la donna in gravidanza o la coppia che desidera avere un bambino possa usufruire di una serie di prestazioni specialistiche e diagnostiche essenziali per proteggere la salute dei genitori e del nascituro. Tali prestazioni possono essere erogate presso strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, compresi i consultori familiari. Le analisi del sangue e delle urine in gravidanza fanno parte di tali prestazioni.
Le analisi del sangue e delle urine in gravidanza sono controlli essenziali, da eseguire regolarmente per individuare in tempo eventuali problemi. Questi potrebbero interferire con lo sviluppo e il benessere del feto ed è bene scoprirli e affrontarli per tempo. Ecco quali sono i controlli sul sangue e sulle urine che il ginecologo può prescrivere all’inizio della gestazione e anche prima del concepimento.
Le analisi del sangue per la donna in gravidanza
La donna che progetta di avere un bambino o che ha appena eseguito il test di gravidanza, dovrebbe eseguire una serie di analisi del sangue per individuare alcune condizioni di salute che richiedono precauzioni particolari. Tali controlli, inoltre, possono aiutare a scoprire malattie che vanno affrontate prima di restare incinta o che vanno curate per tutelare la salute del nascituro. Ecco gli esami del sangue che vanno eseguiti nel primo trimestre di gravidanza.
Emocromo
Questo esame considera le caratteristiche delle cellule del sangue. Per esempio, valuta la concentrazione, nel sangue, dei globuli rossi (detti anche emazie o eritrociti) per rilevare una possibile anemia in gravidanza. Con questo termine si intende una condizione in cui i globuli rossi sono in quantità insufficiente oppure hanno una forma anomala: questo potrebbe rallentare lo sviluppo del feto, creare malessere alla donna oppure rendere la gestante più sensibile alle infezioni. Inoltre si valutano i globuli bianchi e le piastrine. L’emocromo si esegue una volta al mese oppure almeno all’inizio della gravidanza, e poi tra la 28a e la 32a settimana e tra la 33a e la 37a settimana. Nel caso in cui con l’emocromo metta in luce una condizione di anemia, il ginecologo può richiedere la ferritina, un esame del sangue che misura la quantità di ferro presente nell’organismo.
Gruppo sanguigno e fattore Rh
La determinazione del gruppo sanguigno (A, B, AB oppure 0) è importante nel caso in cui si renda necessaria, in qualsiasi momento della gravidanza, una trasfusione. Inoltre è importante determinare il fattore Rh, che può essere positivo oppure negativo.
Se infatti una donna in gravidanza ha gruppo sanguigno Rh-negativo ma il bambino ha gruppo sanguigno Rh-positivo (perché il padre è Rh-positivo), può esserci il rischio che l’organismo della madre produca anticorpi contro il feto, perché il suo sistema immunitario lo riconosce come estraneo. Questo esame si chiama Test di Coombs indiretto e si ripete anche alla 28a settimana di gravidanza.
Elettroforesi delle proteine
Determina il livello, nel sangue, di albumina , globuline alfa, beta e gamma, che se presenti in valori elevati o inferiori ai valori normali possono indicare condizioni della gravidanza che richiedono una particolare attenzione. Per esempio, se l’albumina è elevata può voler dire che la donna in attesa ha problemi di disidratazione, (come può succedere per l’iperemesi gravidica) mentre valori bassi potrebbero suggerire ipotiroidismo, problemi del fegato o dei reni che vanno approfonditi. Anche le alterazioni delle globuline possono indicare malattie del fegato, dei reni, del sangue o condizioni di malnutrizione e malassorbimento. È bene ricordare che l’elettroforesi alterata non è una diagnosi di malattia, ma solo l’indicazione che c’è una condizione da approfondire.
Glicemia
Valuta la quantità di glucosio (ossia di zuccheri) in circolo nel sangue della gestante. Se i livelli sono bassi, c’è una condizione di ipoglicemia dovuta a malassorbimento oppure malnutrizione. Se i valori sono elevati, invece, è bene approfondire con test di secondo livello come la curva glicemica. Si deve infatti escludere una forma di diabete gestazionale. Questo esame si ripete anche tra la 24a e la 27a settimana.
Rubeo test
Il rubeo test un esame importante per valutare i livelli di anticorpi IgG e IgM, quindi per scoprire se la donna (in cerca di una gravidanza oppure già in attesa) ha contratto la rosolia e ha sviluppato gli anticorpi. Questa malattia, infatti, se presa durante la gestazione può raggiungere il feto superando la barriera della placenta e creare seri problemi ai feto, soprattutto alla vista e al sistema nervoso. Per questa ragione, il rubeo test andrebbe eseguito prima di avere un bambino, per sottoporsi al vaccino nel caso la malattia non sia mai stata contratta. In Italia da molto tempo è proposta la vaccinazione anti-rosolia nell’infanzia.
Toxo-test
Valuta il livello, nel sangue della donna, degli anticorpi IgG e IgM diretti contro il Toxoplasma, un batterio che, se preso in gravidanza, può causare problemi allo sviluppo del feto. Se da questo esame si scopre che la donna non è immune, deve prendere alcune precauzioni, per esempio evitare i cibi crudi e cambiare la lettiera del gatto di casa usando i guanti. In caso di negatività, il test si ripete ogni ogni 4-6 settimane per escludere che si sia contratta la Toxoplasmosi.
Esami per le malattie sessualmente trasmesse
Gli esami del sangue prevedono il test gratuito per alcune malattie sessualmente trasmesse, che vanno escluse o individuate prima della gravidanza per essere curate o, se la donna è già in attesa, possano essere tenute sotto controllo. Queste sono:
- Treponema pallidum VDRL e TPHA per la sifilide
- Virus Immunodeficienza acquisita (HIV 1-2)
- Test combinato anticorpi e antigene P24
- Virus Epatite C (HCV)
- Anti Clamydia
- Anti Gonorrea.
- L’esame delle urine per la donna in gravidanza
La donna in gravidanza dovrebbe eseguire con regolarità anche l’analisi delle urine, su un campione raccolto al mattino a digiuno. Nelle urine si ricerca prima di tutto la presenza di glucosio, ossia di zuccheri, che deve essere assente o presente a livelli bassi.
Livelli elevati di glicosuria vanno approfonditi perché potrebbero indicare diabete in gravidanza. Inoltre nelle urine non deve essere presente una proteina, l’albumina, che può indicare una condizione pericolosa chiamata pre-eclampsia. Oltre all’esame fisico delle urine, si esegue anche l’esame colturale, per escludere la presenza di batteri, responsabili di infezioni alle vie urinarie. Questi batteri, dalla vescica, possono raggiungere il feto e vanno quindi individuati e affrontati con un trattamento opportuno prescritto dal ginecologo.
Fonti / Bibliografia
- Ministero della Salute - Avviso agli utentiAvviso agli utenti