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La visita dal ginecologo
Non rientra tra gli esami da fare in gravidanza, ma è meglio, ogni mese, sottoporsi a un controllo mirato. Il ginecologo, in occasione di ogni visita, verifica l’aumento di peso, misura la pressione arteriosa, si informa sugli eventuali disturbi della donna e sui movimenti del piccolo nel pancione.
L’ecografia morfologica
Questo tipo di ecografia si effettua tra la 19a e la 21a settimana di gravidanza per verificare la regolarità dello sviluppo del feto e viene eseguita facendo scorrere la sonda sull’addome della futura mamma. È chiamata morfologica perché consente di valutare il corretto sviluppo e l’aspetto degli organi del feto (come il cuore, lo stomaco e la spina dorsale). L’esame prosegue con la biometria, cioè il controllo della crescita del feto sulla base di alcuni valori di riferimento, per accertare che le dimensioni del bimbo siano nella norma. Si verifica la posizione della placenta nell’utero, che di solito si trova nella parte alta di quest’organo, e si controlla la quantità del liquido amniotico, la sostanza in cui è immerso il bambino. Infine è possibile essere informati sul sesso del nascituro.
Le analisi del sangue
In base al decreto legge n. 245 del 1998, vanno fatte tra la 24a e la 27a settimana. In genere, vengono prescritti:
l’emocromocitometrico, per controllare che la donna non soffra di anemia;
la ferritina, per valutare le quantità di ferro di riserva a disposizione dell’organismo;
la glicemia, cioè la concentrazione di zuccheri nel sangue, per poter escludere la presenza del diabete gestazionale.
Le analisi delle urine
Il “calendario” di questo esame è stabilito dal decreto ministeriale del 10 settembre 1998. Le analisi delle urine sono sempre gratuite (non si paga nemmeno il ticket), purché eseguite in una struttura pubblica o convenzionata con il Servizio sanitario nazionale.
Tra la 14a e la 18a settimana di gravidanza le analisi delle urine hanno lo scopo di verificare alcuni valori:
gli zuccheri, per capire se la donna soffre di
diabete gestazionale;
le proteine, tra cui l’albumina, la cui presenza nelle urine potrebbe essere il campanello d’allarme della
gestosi;
i batteri, per verificare che non sia in atto un’infezione alle vie urinarie.
Le analisi delle urine vanno ripetute tra la 19a e la 23a settimana e tra la 24a e la 27a settimana di gestazione.
Il tampone vaginale
Tra gli esami in gravidanza, questo è quello che serve ad accertare la presenza in vagina di alcuni batteri responsabili di infezioni locali, che potrebbero risalire nell’utero creando seri problemi al feto. L’esame consiste in un’analisi di laboratorio, che si effettua analizzando le secrezioni vaginali. Viene prescritto quando le perdite vaginali bianche (che entro certi limiti sono un fenomeno normale) hanno una consistenza, un colore o un odore diversi dal solito oppure sono accompagnate da prurito o bruciore.