L’esame delle urine con sedimento
Questo controllo va eseguito, secondo quanto previsto dal decreto legge n. 245 del 1998 e confermato dai nuovi Lea del 2017, tra la 24a e la 27a settimana di gravidanza. Si tratta di un esame indispensabile per escludere nella futura mamma la presenza di gestosi (malattia che può fare con maggiore facilità la sua comparsa proprio in questo periodo), diabete o di un’infezione batterica alle vie urinarie (il sistema di condotti che porta l’urina dal rene all’esterno).
L’analisi del sedimento permette di analizzare la presenza di leuocociti, un valore importantissimo, poiché se è alterato significa che è presente un’infezione delle vie urinarie. Può capitare che venga trovato nel sedimento tracce di batteri o miceti, che vanno analizzate tramite urinocoltura. Dalla presenza eventuale di ossalati di calcio o acido urico si può capire anche se la donna beve poco e quindi è disidratata senza che se ne accorga e dovrebbe iniziare subito a bere per evitare la formazione di cristalli che potrebbero dare luogo a calcoli renali.
In caso di batteriuria o leucocituria significativa o in presenza di altri sintomi di infezione urinaria è prevista l’urinocoltura per ricercare batteri e lieviti patogeni. Se positivo, è previsto anche l’antibiogramma, cioè l’identificazione degli antibiotici efficaci per quel tipo di batterio.
Questo esame delle urine è gratuito (non si deve pagare nemmeno il ticket) purché eseguito in una struttura pubblica o convenzionata con il Servizio sanitario nazionale. Lo stesso vale per l’urinocoltura.