Argomenti trattati
Il diabete gestazionale è l’alterazione metabolica più frequente in gravidanza. Eppure, solo la metà delle donne in attesa ad alto rischio di sviluppare la malattia si sottopone allo screening precoce. Il dato arriva da uno studio della Società italiana di diabetologia (Sid), pubblicato sulla rivista Nutrition, Metabolism and Cardiovascular Diseases e presentato al 53° Congresso europeo di diabetologia da Cristina Bianchi, medico diabetologo nell’Unità operativa di Malattie metaboliche e diabetologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria Pisana.
Obesità e glicemia alterata
Le donne ad “alto rischio” di diabete gestazionale sono quelle con problemi di obesità pre-gravidica, alterata glicemia a digiuno (tra 100 e 125 mg/dl) nel primo trimestre di gravidanza o pregresso diabete gestazionale. Sono considerate invece a “medio rischio” le donne incinte con più di 35 anni, familiarità per il diabete, sovrappeso pre-gravidico, peso alla nascita di precedenti figli superiore ai 4 chili. Come spiega Giorgio Sesti, presidente della Sid, “il diabete gestazionale è associato a un elevato rischio di morbilità materna e del neonato, ma la sua diagnosi precoce consente di portare a termine la gravidanza in modo sicuro. Il dato che preoccupa è la bassa proporzione di screening precoce nelle donne ad alto rischio”.
Più di mille donne sotto esame
Il team di ricercatori guidato da Cristina Bianchi ha seguito per due anni nel Centro diabetologico dell’Azienda ospedaliero-Universitaria Pisana 1.338 donne in gravidanza, rilevando che lo screening precoce del diabete gestazionale nelle donne ad alto rischio viene correttamente eseguito solo nel 50% dei casi.
La procedura corretta
Nelle donne ad alto rischio di diabete gestazionale è previsto uno screening precoce fra la 16a e la 18a settimana, da ripetere a 24-28 settimane. Nelle future mamme a “medio rischio” lo screening va invece effettuato fra la 24a e la 28a settimana. Nessuno screening è infine previsto per le donne senza fattori di rischio.